Una delle mogli dell’ex capo dell’ISIS Abu Bakr al Baghdadi è stata condannata a morte in Iraq
Mercoledì una delle mogli dell’ex capo dell’ISIS Abu Bakr al Baghdadi è stata condannata a morte da un tribunale iracheno per «aver collaborato con un’organizzazione estremista» e «aver tenuto prigioniere donne yazide», ossia appartenenti a una minoranza religiosa di lingua curda. Il tribunale non ha rivelato il nome della donna, ma due funzionari l’hanno identificata come Asma Mohammed.
Nel 2018 Mohammed fu arrestata in Turchia, dove viveva sotto falso nome. Lo scorso febbraio era stata estradata in Iraq e tenuta in custodia cautelare mentre le autorità indagavano sul suo coinvolgimento in diversi reati legati al terrorismo. Un mese fa, in un’intervista data all’emittente britannica BBC, aveva negato il suo coinvolgimento nei crimini compiuti dall’ISIS.
Mohammed, conosciuta anche come Umm Hudaifa, era sposata con Baghdadi mentre l’ISIS controllava buona parte dei territori della Siria e dell’Iraq. Sotto la guida di Baghdadi l’organizzazione terroristica mise in piedi una specie di vero stato – il Califfato Islamico – con le proprie istituzioni e finanziariamente autonomo, che ha governato un territorio molto esteso e che ha compiuto diversi attentati terroristici anche in Occidente. Baghdadi morì nel 2019, facendosi esplodere durante un’operazione militare statunitense insieme a tre bambini, forse suoi figli.
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