In Spagna quindici ragazzi sono stati condannati a un anno di libertà vigilata per aver prodotto e diffuso immagini deepfake di coetanee nude

Una ragazza guarda il proprio cellulare (Pexels)
Una ragazza guarda il proprio cellulare (Pexels)

Martedì il Tribunale per i minorenni di Badajoz, nella regione spagnola dell’Estremadura, ha condannato quindici ragazzi tra i 13 e i 15 anni a un anno di libertà vigilata per aver prodotto e fatto circolare decine di immagini di nudo non consensuale di almeno 20 coetanee utilizzando software basati sull’intelligenza artificiale. È stato anche ordinato loro di frequentare corsi di educazione sessuoaffettiva, sull’uguaglianza di genere e sull’uso responsabile della tecnologia. Il tribunale li ha dichiarati colpevoli di 20 reati legati alla pornografia infantile e altri reati contro la morale.

Il caso era stato reso noto alla polizia di Almendralejo, una cittadina di circa 30mila abitanti in provincia di Badajoz, nel sud-ovest della Spagna, nel settembre del 2023. Nella pratica, i ragazzi avevano usato un’applicazione per creare cosiddetti “deepfake”, sovrapponendo il volto di varie ragazze tra gli 11 e i 17 anni – soprattutto compagne di classe o amiche – a corpi femminili nudi, e le avevano poi fatte circolare su WhatsApp e Telegram. Le ragazze le cui foto sono state usate per produrre le immagini di nudo si sono accorte della circolazione delle foto nelle chat perché a scuola hanno cominciato a parlarne tutti, e hanno raccontato la cosa ai genitori che hanno sporto denuncia e fatto partire le indagini.

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