Robert Fico è tornato al lavoro, dopo l’attentato
Il primo ministro slovacco ha ripreso gli impegni istituzionali, e l’ha annunciato con un post su Facebook in cui prende in giro i media progressisti e i suoi oppositori
Martedì il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato di essere tornato al lavoro pubblicando su Facebook una foto che lo ritrae seduto alla sua scrivania, accompagnata dalla descrizione «Cari media liberali e progressisti e opposizione, scusate se sono sopravvissuto, ma sono tornato».
Il 15 maggio Fico era stato ferito gravemente da un uomo che gli aveva sparato più volte fuori da un teatro e centro congressi nella città di Handlová, nel centro della Slovacchia. Era stato portato in ospedale in condizioni critiche ed era stato operato per diverse ore prima di essere considerato fuori pericolo. Il suo attentatore, Juraj Cintula, era stato arrestato immediatamente e poi indagato formalmente come responsabile: è un’ex guardia di sicurezza di 71 anni che ha detto di aver agito perché non approvava le politiche del governo di Fico.
Fico ha 59 anni ed è il leader di Smer (che in slovacco significa “direzione”), un partito populista di sinistra, noto tra le altre cose per le sue posizioni filorusse. È il primo ministro della Slovacchia dallo scorso ottobre, quando Smer aveva vinto le elezioni legislative, pur senza i numeri sufficienti a governare in modo autonomo, ma quello attuale è il suo quarto governo: era già stato primo ministro dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018.
Nei molti anni in cui è stato al governo, Fico ha sostenuto sia posizioni moderate ed europeiste, in particolare nei suoi rapporti con le istituzioni europee, sia molto nazionaliste e anti-occidentali, dirette più che altro al suo elettorato. Negli ultimi tempi questo suo lato era diventato però preponderante: ha attaccato più volte l’Unione Europea e ha detto in diverse occasioni di avere a cuore solo gli interessi della Slovacchia. Negli anni scorsi inoltre sia Fico che il suo partito sono stati coinvolti in diversi scandali e sono stati accusati ripetutamente di corruzione.
Fico era stato dimesso dall’ospedale a fine maggio e ha fatto la sua prima apparizione pubblica venerdì scorso a un evento in cui ha tenuto un discorso sull’importanza dei valori tradizionali slovacchi.
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Il commento sui «media liberali e progressisti» nel post è un riferimento al rapporto molto conflittuale che Smer ha da tempo con la stampa indipendente slovacca. Nell’ultimo anno il governo slovacco ha presentato diverse leggi che limitano la libertà di stampa: a fine giugno, per esempio, è stata approvata dal parlamento una legge molto contestata che prevede la sostituzione della dirigenza dell’emittente pubblica del paese con un organo maggiormente controllato dal governo. Al momento il parlamento sta anche discutendo alcune proposte di modifica alle leggi che regolano l’attività giornalistica e il diritto di accesso alle informazioni. Queste proposte chiedono per esempio di introdurre un «diritto di correzione», che potrebbe obbligare i media a cambiare i contenuti che danneggiano «l’onore, la dignità o la buona reputazione» del richiedente.
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