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  • Martedì 9 luglio 2024

Novak Djokovic contro il pubblico di Wimbledon

Il tennista serbo ha accusato gli spettatori della sua partita contro Holger Rune di avergli mancato di rispetto rivolgendogli dei “buuu”, e allora a fine partita gli ha augurato una «buuuuuu-onanotte»

Novak Djokovic, 37 anni, è il tennista che ha vinto più tornei del Grande Slam: 24 (Mike Hewitt/Getty Images)
Novak Djokovic, 37 anni, è il tennista che ha vinto più tornei del Grande Slam: 24 (Mike Hewitt/Getty Images)

Lunedì 8 luglio il tennista serbo Novak Djokovic ha vinto per 3 set a 0 (6-3, 6-4, 6-2) contro il danese Holger Rune negli ottavi di finale di Wimbledon, uno dei principali tornei di tennis al mondo e probabilmente il più prestigioso in assoluto, che si sta giocando in questi giorni in Inghilterra. Durante la partita il pubblico ha tifato prevalentemente per Rune e in alcune occasioni ha fischiato Djokovic, che ha reagito in modo molto polemico sia durante la partita con vari gesti ironici, sia parlando apertamente nella consueta intervista dopo la partita che viene fatta direttamente sul campo al giocatore che vince. Djokovic, parlando in inglese, ha pronunciato tre volte la parola goodnight (buonanotte) prolungando il suono “u” (goooooodnight) per emulare il rumore dei “buuuu” del pubblico.

A tutti quelli che hanno scelto di mancare di rispetto ai giocatori, in questo caso a me, auguro una buuuuuuuu-onanotte. Buuuuuuu-onanotte, buuuuuu-onanotte.

Djokovic era visibilmente innervosito e aveva un atteggiamento molto provocatorio, e a quel punto l’intervistatore ha provato a calmarlo ridimensionando la polemica, dicendo in modo molto pacato che in realtà il pubblico stava solo tifando per Rune e suggerendo che Djokovic potesse aver scambiato delle urla tipo “Ruuuune” con dei “buuuu”. Era più che altro un tentativo di offrirgli una via d’uscita dalla polemica e ricevere qualche applauso, ma Djokovic ha insistito:

So che tifavano per Rune, ma questa era una scusa anche per farmi “buuu”. Sentite, sono nel tour da oltre vent’anni, conosco i trucchi, so come funzionano queste cose. Va bene così, mi focalizzo sulle persone rispettose, che pagano il biglietto per divertirsi, amano il tennis e apprezzano lo sforzo dei giocatori. Ho giocato in ambienti molto più ostili, fidatevi, non mi sfiorate nemmeno.

Novak Djokovic è uno dei tennisti più forti e vincenti di sempre, e ha anche moltissimi tifosi in tutto il mondo, ma quando gioca capita spesso che il pubblico tifi per il suo avversario: in parte è dovuto anche al fatto che il pubblico tende a tifare per chi è in situazione di svantaggio o non è favorito, anche perché chi paga il biglietto spesso vuole vedere una partita il più possibile lunga e combattuta, mentre a Djokovic capita con una certa frequenza di vincere in modo netto. Djokovic comunque si è abituato a rispondere sempre in modo molto plateale ai fischi e al tifo avverso.

Negli ultimi anni questa cosa è diventata quasi un format, una situazione definita: gli spettatori lo fischiano, lui risponde, finge di essere il direttore d’orchestra di questi fischi, si mette le mani alle orecchie come a dire che non ne sente abbastanza. Nella partita contro Rune, per rispondere ai fischi, a un certo punto ha preso la racchetta come fosse uno strumento musicale e ha iniziato a mimare i gesti di un violinista. In molti ritengono, e lui stesso lo ha detto varie volte, che il tifo contrario lo ha spesso stimolato a giocare meglio e a battere avversari per i quali il pubblico parteggiava (su tutti, probabilmente, Roger Federer).

Nonostante questo, comunque, in alcune occasioni Djokovic si è lamentato per l’atteggiamento del pubblico, e quella di ieri è stata la sua presa di posizione più netta sul tema, perché Djokovic ha accusato gli spettatori di Wimbledon (che, un po’ per tradizione, vengono ritenuti tra i più “educati” nel tennis) di mancare di rispetto ai giocatori e in questo caso a lui. In generale nell’ultimo periodo Djokovic e altri tennisti stanno facendo notare sempre più spesso come il pubblico nel tennis sia diventato più maleducato: in passato era uno sport noto soprattutto per il silenzio dei suoi spettatori, ma di recente le cose per varie ragioni stanno cambiando, e la logica del tifo rumoroso e partigiano più abituale in altri sport si sta diffondendo anche qui.

Djokovic ha raggiunto per la quindicesima volta i quarti di finale di Wimbledon e per la sessantesima volta quelli di un torneo del Grande Slam (i quattro tornei più prestigiosi). Mercoledì 10 luglio giocherà contro l’australiano Alex de Minaur, per provare a ottenere la sua ottava vittoria a Wimbledon, che gli permetterebbe di raggiungere il primatista di vittorie di questo torneo, Roger Federer.