Carla Bruni è indagata in un caso di finanziamento illecito nella campagna presidenziale di suo marito Nicolas Sarkozy
Martedì a Parigi la cantante e modella italiana Carla Bruni è stata interrogata nel contesto di un’indagine sul presunto finanziamento illecito della campagna elettorale presidenziale francese del 2007 di Nicolas Sarkozy, l’ex presidente francese con cui Bruni è sposata.
Bruni per ora non è accusata di qualcosa. È indagata però nel contesto di un’inchiesta più ampia, volta ad accertare se persone vicine a Sarkozy abbiano pagato il faccendiere franco-libanese Ziad Takieddine perché ritirasse una dichiarazione con cui aveva accusato Sarkozy di aver accettato soldi dal dittatore libico Muammar Gheddafi per finanziare la sua campagna elettorale nel 2007. Per anni Takieddine aveva infatti affermato di aver contribuito a consegnare circa cinque milioni di euro in contanti a persone vicine a Sarkozy da parte di Gheddafi tra il 2006 e il 2007. Nel 2020, però, aveva pubblicamente ritrattato le accuse in una serie di interviste con una giornalista molto amica di Bruni. Secondo gli investigatori, Takieddine sarebbe stato pagato più di 600mila euro per ritrattare.
Una fonte vicina al caso ha detto all’Agence France-Presse che Bruni è sospettata di associazione a delinquere finalizzata al reato di frode, corruzione di pubblici ufficiali stranieri e subornazioni di testimoni. Al momento è stata posta sotto controllo giudiziario con il divieto di contattare le altre persone coinvolte nel caso, a eccezione del marito, ma non è stata formalmente accusata di qualcosa.
Sarkozy, che ha 69 anni, dal 2012 è stato invece coinvolto in diversi casi giudiziari: alcuni sono ancora in corso, in due di questi è stato condannato per corruzione e per traffico di influenze.
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