Uno dei più grossi attacchi russi contro l’Ucraina degli ultimi mesi
Quello di lunedì ha ucciso in tutto 41 persone e ne ha ferite più di 170: è stato colpito anche il principale ospedale pediatrico del paese, a Kiev
L’attacco missilistico compiuto lunedì mattina dalla Russia contro diverse città ucraine è stato uno dei più gravi da diversi mesi: in tre città, inclusa la capitale Kiev, sono state uccise 41 persone, e in varie parti del paese ne sono state ferite più di 170. A Kiev in particolare sono stati colpiti due ospedali civili: l’ospedale Okhmatdyt, il più grande e meglio attrezzato istituto pediatrico dell’Ucraina, e una clinica privata per la maternità.
Nella capitale sono state uccise in tutto 27 persone. Nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina centrale, ne sono state uccise 11 e ferite 68, soprattutto a Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A Pokrovsk, nella regione orientale del Donetsk, tre persone sono state uccise in un attacco contro una fabbrica. Diverse altre città sono state colpite.
Gli attacchi sono stati condannati da molti paesi occidentali alleati dell’Ucraina: il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani li ha definiti «crimini di guerra», mentre l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri Josep Borrell ha chiesto l’invio di nuovi sistemi di difesa antiaerea per l’Ucraina.
Martedì i leader dei paesi membri della NATO, l’alleanza guidata dagli Stati Uniti che include molti paesi europei e in cui vorrebbe entrare anche l’Ucraina, si troveranno a Washington per la riunione annuale dell’organizzazione: parteciperà anche Zelensky. Anche il presidente statunitense Joe Biden ha criticato gli attacchi sulle città ucraine, definendoli «un terribile promemoria della brutalità russa».
Nell’attacco all’ospedale Okhmatdyt sono stati uccisi due adulti, fra cui un medico, e sono state ferite diverse persone, fra cui alcuni bambini. L’istituto ha 620 posti letto e cura ogni anno decine di migliaia di bambini. Dopo l’attacco i pazienti sono stati spostati in un altro ospedale della città: durante l’evacuazione, lunedì mattina, molti bambini hanno dovuto interrompere trattamenti fondamentali, fra cui la dialisi. I bambini immunodepressi, per esempio perché in cura per un cancro, sono entrati in contatto con molte persone, correndo il rischio di contrarre infezioni.