L’attesa intervista di Joe Biden non ha spostato molto
Il presidente degli Stati Uniti ha detto che non intende ritirarsi, ma non è riuscito a fugare del tutto i dubbi sulle sue condizioni fisiche e mentali
Venerdì sera negli Stati Uniti è andata in onda l’attesa intervista al presidente e candidato del Partito Democratico Joe Biden, la prima dopo la disastrosa prestazione nel dibattito televisivo con il candidato Repubblicano Donald Trump e le successive pressioni dei media e di parte del partito perché ritiri la propria candidatura alle elezioni di novembre. Per Biden era l’occasione per provare a cancellare parte dei dubbi sulla sua salute fisica e mentale: ci ha provato, ed è parso più in forma rispetto al dibattito, ma probabilmente non abbastanza da rimediare del tutto e placare i dubbi sulla sua candidatura.
Biden ha comunque ribadito, come già alcune ore prima durante un comizio, di non prendere in considerazione l’idea di ritirarsi: «Potrei farlo solo se il Signore Onnipotente scendesse e me lo dicesse». Secondo quanto riportato da molti media statunitensi, il senatore Democratico Mark Warner sta cercando di mettere insieme un certo numero di senatori del partito per chiedere ufficialmente a Biden di ritirarsi.
L’intervista è durata complessivamente 22 minuti: per gran parte del tempo Biden ha dovuto rispondere alle domande di George Stephanopoulos riguardo alla sua forma fisica e mentale, alla necessità di sottoporsi a un test cognitivo e ai sondaggi piuttosto negativi. Stephanopoulos è un giornalista considerato molto vicino a Biden: lavorò nello staff di Bill Clinton e intervistò Biden altre volte in passato. Non ha evitato le domande più scomode, ma le ha fatte in modo «empatico», come scrive il Washington Post. L’intervista era anche la prima occasione dopo il dibattito in cui il presidente parlava senza il sostegno di un gobbo elettronico, e ciò è avvenuto otto giorni dopo, secondo molti con un certo ritardo.
Biden ha ripetuto che il dibattito alla CNN è stato solo una «brutta serata e non il segno di una qualsiasi situazione problematica». Ha detto che era particolarmente stanco e di essere stato malato nei giorni precedenti, tanto che i suoi medici lo avrebbero sottoposto a un test per il Covid: «Non avevo un virus, ma solo un brutto raffreddore». Ha provato a giustificare le risposte non coerenti e confuse date quella sera anche con il fatto che Trump continuasse a «urlare» dopo che gli era stato spento il microfono, ma ha detto comunque di ritenersi l’unico responsabile della brutta figura al dibattito.
Interrogato sull’argomento, ha detto di non essere disposto a sostenere un test neurologico “indipendente”, perché viene sottoposto a esami simili tutti i giorni, essendo la presidenza un «continuo test». Ha anche detto di non temere una richiesta di ritirarsi da parte di un grande gruppo di politici Democratici («Non lo faranno») e di non credere totalmente ai sondaggi che lo danno in netto svantaggio su Trump: «Noi ne abbiamo altri, e dicono tutti che è una situazione di sostanziale pareggio».
Durante l’intervista non è parso confuso come durante il dibattito, anche se alcune risposte non sono state completamente chiare e in alcune situazioni Biden ha perso parzialmente il filo di ciò che stava dicendo. Anche stavolta, come succederà nei prossimi mesi in ogni occasione pubblica, l’attenzione generale era rivolta alle sue condizioni e ai suoi errori, più che ai contenuti. Biden però è convinto che questa situazione non sia molto diversa da altre della sua carriera, in cui sembrava avere poche possibilità di vittoria: «Mi ricordo che mi dicevano la stessa cosa prima delle primarie del 2020. Mi dicevano che non potevo vincere, che i sondaggi mostravano che non potevo vincere».
– Leggi anche: Alcuni grandi finanziatori stanno iniziando ad abbandonare Joe Biden