Il governo francese schiererà 30mila poliziotti dopo il secondo turno delle elezioni di domenica, dopo alcuni attacchi violenti contro dei politici
Giovedì il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che domenica sera, dopo il secondo turno delle elezioni legislative in Francia, verranno schierati 30mila poliziotti per «garantire che la destra radicale e la sinistra radicale non approfittino della situazione per causare caos». La decisione è stata presa in seguito a una serie di attacchi violenti contro politici rilevanti avvenuti durante la campagna elettorale: in un’intervista venerdì mattina Darmanin ha detto che «questa campagna è durata meno di tre settimane ma abbiamo contato 51 candidati e attivisti di partiti che sono stati aggrediti fisicamente, per non parlare degli attacchi verbali». In alcuni di questi casi secondo Darmanin si è trattato di «attacchi estremamente gravi che hanno mandato persone in ospedale».
Giovedì mattina il vicesindaco 77enne di una piccola città vicino a Grenoble, nel sud-est del paese, è stato preso a pugni in faccia mentre affiggeva un manifesto elettorale per Olivier Véran, ex portavoce del presidente Emmanuel Macron e candidato con il suo partito, Renaissance. Mercoledì la portavoce del governo e membro di Renaissance Prisca Thevenot è stata aggredita mentre affiggeva manifesti elettorali a Meudon, vicino a Parigi: quattro persone sono state arrestate. Thevenot aveva già detto di essere preoccupata del clima molto teso in vista delle elezioni di domenica, in cui secondo i sondaggi il Rassemblement National, di estrema destra, potrebbe per la prima volta ottenere una maggioranza dei seggi in parlamento.
Sempre mercoledì anche la candidata di Rassemblement National in Savoia Marie Dauchy ha detto di essere stata aggredita da un negoziante mentre era al mercato. Martedì, invece, il candidato dei Repubblicani (partito di centrodestra) Nicolas Conquer ha detto di essere stato aggredito mentre distribuiva volantini elettorali nella città di Cherbourg.