Almeno 89 persone migranti sono morte dopo che una barca si è rovesciata al largo della Mauritania
Lunedì la guardia costiera della Mauritania ha recuperato i cadaveri di 89 persone migranti morte dopo che il barcone su cui si trovavano si è rovesciato nell’oceano Atlantico, al largo della costa africana. Secondo i sopravvissuti il peschereccio era partito la settimana scorsa da una zona di confine tra Senegal e Gambia. L’agenzia di stampa olandese BNO News dice che la barca aveva 184 persone a bordo prima di capovolgersi al largo della costa sud-occidentale della Mauritania: almeno 36 sono state messe in salvo, ma decine sono ancora disperse. La maggior parte delle persone a bordo erano cittadini del Senegal e del Gambia, altre provenivano da altri paesi dell’Africa subsahariana.
Quella che passa al largo della Mauritania è una rotta sempre più usata dalle persone che vogliono raggiungere l’Europa (e soprattutto le isole Canarie, che fanno parte della Spagna) dall’Africa occidentale. È una rotta pericolosa, percorsa solitamente su barche sovraccariche e inadatte alla traversata: secondo l’ong spagnola Caminando Fronteras solo nei primi cinque mesi del 2024 sono morte più di 5mila persone che stavano cercando di raggiungere la Spagna via mare. Secondo il governo spagnolo nel 2023 alle Canarie sono sbarcate quasi 40mila persone, il doppio rispetto all’anno precedente. Ad aprile l’Unione Europea ha prestato al governo mauritano 210 milioni di euro, di cui quasi 60 milioni dovranno essere investiti nel contrasto dell’immigrazione clandestina.