È stato depositato in Corte di Cassazione il quesito referendario per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata 

La Corte di Cassazione
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Venerdì la vicepresidente della Camera Anna Ascani, del Partito Democratico, ha annunciato che è stato depositato in Corte di Cassazione il quesito referendario per abrogare la legge sull’autonomia differenziata, approvata in via definitiva dal parlamento il mese scorso. Il quesito è stato depositato da 34 enti tra partiti, sindacati e associazioni. Non comporta di per sé l’effettivo svolgimento del referendum: per poterlo fare servono anche 500mila firme o il sostegno di cinque consigli regionali, da presentare sempre in Corte di Cassazione entro il 30 settembre. A quel punto, verificata la regolarità delle procedure, il referendum potrebbe svolgersi tra aprile e giugno del 2025.

Il quesito depositato in Corte di Cassazione venerdì, quello che eventualmente verrebbe sottoposto alla cittadinanza, è: «Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?».

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La legge sull’autonomia differenziata era stata voluta dal ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli (Lega) e definisce le modalità con cui le regioni potranno chiedere e ottenere di gestire in proprio alcune delle materie su cui al momento la competenza è dello Stato centrale. Non comporta un effettivo trasferimento di competenze, ma si limita a indicare il percorso per chiederlo e negoziarlo. La legge è stata fin da subito molto contestata dall’opposizione, che aveva detto di voler organizzare un referendum per abrogarla.

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