I due imputati maggiorenni nel processo per gli stupri di Caivano sono stati condannati a 12 e 13 anni di carcere
Venerdì il tribunale di Napoli Nord ha condannato in primo grado Giuseppe Varriale e Pasquale Mosca, i due imputati maggiorenni nel processo sugli stupri di Caivano, rispettivamente a 12 anni e 5 mesi e a 13 anni e 4 mesi di carcere. Il caso riguarda ripetuti stupri di gruppo ai danni di due cugine di 10 e 12 anni avvenuti a luglio del 2023 nel quartiere Parco Verde di Caivano, nella città metropolitana di Napoli.
Nelle indagini erano stati arrestati anche sette minorenni: per tre di loro sempre venerdì il pubblico ministero Claudia De Luca ha chiesto pene fra i 9 e i 10 anni di carcere. Il processo, che si sta svolgendo con la formula del rito abbreviato, è di competenza del tribunale per i minorenni di Napoli.
Il comune di Caivano e le aree circostanti hanno da tempo un problema di criminalità e degrado. Il quartiere di Parco Verde venne costruito in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980, e negli anni è diventato noto a causa di vari episodi di violenze e abusi. C’è soprattutto un grosso problema di spaccio di stupefacenti, anche perché da quelle parti è confluita buona parte dell’attività criminale proveniente dalle Vele di Scampia.
A settembre, poco dopo la diffusione della notizia dei ripetuti stupri, Caivano era stata oggetto di una grossa operazione delle forze dell’ordine. A marzo invece le autorità avevano sgomberato più di 250 case occupate abusivamente.
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