Un tribunale russo ha condannato un cittadino statunitense a più di 12 anni di carcere per traffico di droga
Un tribunale di Mosca ha condannato Robert Woodland Romanov, un cittadino statunitense residente in Russia da vari anni, a 12 anni e 6 mesi di carcere per traffico di droga. Woodland era stato arrestato a gennaio: inizialmente i suoi avvocati avevano negato le accuse, sostenendo che non fossero state presentate prove sufficienti a dimostrarle. Uno degli avvocati però ha detto a Reuters che durante il processo Woodland si è dichiarato colpevole di alcuni dei reati contestati, non è chiaro quali. Gli avvocati hanno detto che faranno comunque appello.
Woodland Romanov ha 32 anni ed è nato in Russia, nella regione di Perm, ma fu adottato fin da piccolo da una coppia statunitense. Non è chiaro se abbia mantenuto anche la cittadinanza russa, oltre ad aver acquisito quella statunitense. Nel 2020 era tornato in Russia per cercare la propria madre biologica e il loro incontro era stato trasmesso da un reality show sulla televisione di stato. Da allora era sempre rimasto in Russia, dove prima dell’arresto lavorava come insegnante di inglese.
Diversi cittadini statunitensi sono già detenuti in Russia: tra questi ci sono Paul Whelan, un ex marine, ed Evan Gershkovich, un giornalista del Wall Street Journal, entrambi accusati di spionaggio. Whelan è stato condannato a 16 anni di carcere, mentre il processo di Gershkovich è ancora in corso. Un’altra giornalista, Alsu Kurmasheva, era stata arrestata lo scorso ottobre per non essersi registrata come “agente straniero”, una formula che per la legge russa indica persone o organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernative, e che di fatto viene usata per reprimere la libertà di stampa e non solo. Tutte le accuse a carico di queste persone sono contestate dal governo degli Stati Uniti.
Il governo russo in passato ha arrestato cittadini statunitensi per poi scambiarli con criminali russi condannati negli Stati Uniti: lo ha fatto nel caso di Brittney Griner, una cestista arrestata per traffico di droga nel 2022 e poi rilasciata in cambio della liberazione di Viktor Bout, un trafficante d’armi russo detenuto negli Stati Uniti.