Nella Repubblica Democratica del Congo 25 soldati sono stati condannati a morte per diserzione

Alcuni soldati in tribunale a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, il 3 maggio del 2024
Alcuni soldati in tribunale a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, il 3 maggio del 2024 (EPA/ Moise Kasereka via ANSA)

Un tribunale militare della Repubblica Democratica del Congo ha condannato a morte venticinque soldati per diserzione, dopo che questi si erano rifiutati di combattere contro le milizie ribelli del “Movimento per il 23 marzo”, o M23. L’esercito del paese combatte da oltre due anni contro l’M23 in particolare nella provincia orientale del Nord Kivu, che si trova al confine con il Ruanda ed è una zona particolarmente instabile, dove sono attivi numerosi gruppi armati.

Martedì l’esercito del paese aveva arrestato 27 suoi membri che avevano abbandonato le loro postazioni in due villaggi nella provincia e che, secondo un portavoce, erano anche stati sorpresi a rubare in alcuni negozi. Tutti tranne due sono stati condannati a morte per essere fuggiti dal nemico, per furto e per aver disobbedito agli ordini: uno è stato condannato a dieci anni di carcere mentre l’altro è stato assolto, come le mogli di quattro soldati che erano state arrestate assieme a loro. I soldati condannati negano le accuse: il loro avvocato ha detto che farà ricorso.

Nei primi anni Duemila il governo della Repubblica Democratica del Congo aveva sospeso la pena di morte, senza però abolirla. Lo scorso marzo aveva poi revocato la sospensione citando casi di tradimento e spionaggio relativi ai conflitti con i gruppi armati. A maggio altri otto funzionari dell’esercito erano stati condannati a morte per diserzione e codardia. Anche loro hanno fatto appello.

Il conflitto in corso ha molto a che fare con l’odio etnico, ma anche con lo sfruttamento delle risorse del territorio, e gli ultimi attacchi dei guerriglieri dell’M23 si sono intensificati al punto che molti analisti e osservatori temono lo scoppio di una nuova guerra. Secondo il governo congolese e diversi esperti delle Nazioni Unite i ribelli dell’M23 sono sostenuti dal vicino Ruanda, che starebbe conducendo contro la Repubblica Democratica del Congo una guerra per procura, cioè una guerra indiretta condotta usando un altro gruppo sul campo, come appunto l’M23.

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