C’è stata una protesta nel carcere di Sollicciano, a Firenze, dopo il suicidio di un detenuto di vent’anni

L'esterno del carcere di Sollicciano, nel 2017 (ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)
L'esterno del carcere di Sollicciano, nel 2017 (ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)

Nel tardo pomeriggio di giovedì c’è stata una protesta di circa ottanta detenuti nel carcere di Sollicciano, a Firenze. Le informazioni sono piuttosto confuse: si sa che i detenuti hanno dato fuoco ad alcuni oggetti che si trovavano all’interno delle celle (dei lenzuoli secondo il quotidiano locale Il Tirreno, dei materassi secondo l’Ansa), e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri. Non ci sono notizie di feriti, né tra i detenuti né tra le forze dell’ordine.

Durante la protesta, fuori da alcune celle è stato esposto uno striscione con le parole: «Suicidio/Carcere/Aiuto/Help». Poche ore prima, giovedì pomeriggio, un detenuto di vent’anni di nazionalità tunisina si era suicidato nella sua cella. Avrebbe dovuto finire di scontare la pena a novembre del 2025.

Il carcere di Sollicciano è noto per le sue pessime condizioni igieniche e sanitarie e il grave sovraffollamento: al 30 giugno erano presenti 565 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 497 posti. In queste settimane la situazione è peggiorata ulteriormente a causa del caldo: il quotidiano fiorentino La Nazione ha scritto che in alcune parti della struttura manca l’acqua corrente a causa della pessima condizione delle tubature, ci sono cimici sulle pareti e mancano sedie e tavoli per consumare i pasti.

Dall’inizio dell’anno almeno 50 persone si sono suicidate in carcere, secondo i dati di Ristretti Orizzonti.