Hezbollah ha lanciato 200 razzi contro obiettivi israeliani, dopo l’uccisione di un suo importante comandante nel sud del Libano
Giovedì il gruppo paramilitare libanese Hezbollah ha lanciato 200 razzi e 25 droni esplosivi contro obiettivi israeliani, dopo che mercoledì un suo importante comandante era stato ucciso in un attacco israeliano nel sud del Libano. Gli attacchi erano indirizzati principalmente verso basi militari israeliane nelle alture del Golan, una zona che l’esercito israeliano occupa dal 1967, dopo averla sottratta al controllo della Siria: la maggior parte dei razzi e dei droni è stata intercettata dalle difese israeliane e non risultano morti né feriti.
Già mercoledì, dopo l’uccisione di Mohammed Nimah Nasser, uno dei comandanti più esperti di Hezbollah, il gruppo libanese aveva lanciato un centinaio di razzi e missili contro Israele. Nasser è il terzo importante comandante di Hezbollah ucciso da Israele negli ultimi nove mesi, cioè da quando è iniziata la guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. In risposta Israele ha bombardato il sud del Libano: secondo l’agenzia di stampa statale del paese una persona è stata uccisa.
Hezbollah è sostenuto dall’Iran ed è alleato del gruppo radicale palestinese Hamas: dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza ha regolarmente lanciato razzi e missili verso Israele, ma raramente con l’intensità degli ultimi due giorni. I frequenti scontri al confine fra Libano e Israele hanno alimentato i timori di un allargamento del conflitto anche in quella regione.
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