Il coming out della figlia del presidente del Camerun, paese in cui l’omosessualità è illegale
Brenda Biya, che però vive in Svizzera, ha pubblicato una foto in cui bacia la sua fidanzata, provocando dibattiti e riflessioni
Lunedì la figlia del presidente del Camerun, Brenda Biya, ha pubblicato una foto sul suo profilo Instagram in cui bacia la modella brasiliana Layyons Valença, con la scritta: «PS: sono pazza di te e voglio che il mondo lo sappia». Il post non esplicita il suo orientamento sessuale ma Biya ha poi ripubblicato nelle sue storie di Instagram diversi articoli che parlavano della foto e la descrivevano come un coming out, cioè una sua dichiarazione pubblica, di non essere eterosessuale.
Della foto si sta parlando parecchio perché in Camerun l’omosessualità è illegale dal 1972, e dal 2016 chi viene condannato per aver avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso rischia fino a 5 anni di carcere e una multa dell’equivalente di 305 euro. Biya, che ha 27 anni, vive in Svizzera da tempo e fa la rapper: è un personaggio pubblico, con più di 300mila followers su Instagram. Suo padre Paul Biya, di 91 anni, è presidente del Camerun dal 1982, paese che governa in maniera assai autoritaria.
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Il coming out di Biya è stato accolto positivamente dalla comunità LGBT+ camerunese, che l’ha descritto come un piccolo passo avanti nella normalizzazione dell’omosessualità in Camerun. L’attivista transgender camerunese Shakiro ha detto che Biya «sta diventando una voce per il cambiamento sociale in un paese dove i tabù sono profondamente radicati». Shakiro è fra le persone condannate sulla base della legge del 2016: nel 2021 fu condannata a cinque anni di carcere per “tentata omosessualità” e dal 2023 vive in Belgio, dove ha chiesto asilo.
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Alcuni hanno fatto notare come la scelta di Biya sia stata importante, ma che la sua possibilità di fare coming out non sia la stessa degli altri suoi concittadini, sia perché è figlia del presidente, sia perché vive in Svizzera. L’attivista Bandy Kiki si è congratulata con Biya in un post su Facebook, aggiungendo però che il fatto «mette in luce una dura realtà: le leggi anti-LGBT in Camerun colpiscono in modo sproporzionato i poveri. La ricchezza e le conoscenze creano uno scudo per alcuni, mentre altri devono affrontare gravi conseguenze».
Negli ultimi anni diversi paesi africani, come il Ghana, hanno approvato leggi molto dure contro l’omosessualità. La legge più restrittiva è quella approvata dall’Uganda nel 2023: prevede l’ergastolo per chiunque abbia rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, fino a 10 anni di carcere per chi prova ad avere rapporti omosessuali, e la pena di morte per chiunque sia condannato per “omosessualità aggravata”, termine con cui la legge definisce i rapporti omosessuali con minori di 18 anni, persone disabili, avuti minacciando l’altra persona o mentre l’altra persona era incosciente.
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