La pena dei due studenti statunitensi accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega è stata molto ridotta in appello

Lee Elder Finnegan, uno dei due studenti statunitensi arrestati per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega
Lee Elder Finnegan, uno dei due studenti statunitensi arrestati per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega (ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)

Mercoledì la Corte di Assise d’appello di Roma ha ridotto di molto la pena nei confronti di due studenti statunitensi, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorthm, condannati per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega avvenuto a Roma nel luglio del 2019: in primo grado erano stati condannati all’ergastolo, pena già ridotta in appello a 24 anni per Elder e 22 anni per Hjorth, poi annullata dalla Corte di Cassazione che aveva ordinato un nuovo processo per rivedere la gravità di alcuni dei reati contestati. Ora la Corte ha ha ridotto la pena a 15 anni e due mesi per Elder e a 11 anni e 4 mesi per Hjorth. Elder è anche stato assolto per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, perché il fatto non costituisce reato.

Cerciello Rega, che aveva 35 anni, venne ucciso nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019. Elder e Hjorth, due turisti californiani di 18 e 19 anni, cercarono di comprare delle sostanze stupefacenti a Trastevere rivolgendosi a un intermediario, Sergio Brugiatelli, che a sua volta li portò da un uomo che vendette loro una pasticca di tachipirina spacciandola per uno stupefacente: i due rubarono lo zaino di Brugiatelli e proposero uno scambio per avere indietro i soldi che avevano già consegnato. All’incontro per la restituzione dello zaino tuttavia si presentò Cerciello Rega con un collega, Andrea Varriale, in seguito a una denuncia per il furto dello zaino. Entrambi erano disarmati e in borghese: ci fu uno scontro in cui Elder accoltellò undici volte Cerciello Rega, uccidendolo.

Il fatto che la Cassazione avesse chiesto di rivalutare i reati contestati ha permesso agli imputati di ottenere il rito abbreviato nel nuovo processo, cosa che già di per sé prevede uno sconto di pena. Dopodiché la Corte di Appello ha anche escluso le aggravanti legate al fatto di aver ucciso un uomo delle forze dell’ordine. In pratica la Corte ha accolto almeno in parte la tesi della difesa, che sosteneva che Elder e Hjorth avessero agito per panico, senza sapere di avere di fronte un carabiniere.