La Cina ha sequestrato un peschereccio di Taiwan con a bordo cinque membri dell’equipaggio

Liao Yun-Hung, il capo della Divisione sul controllo delle coste della guardia costiera di Taiwan, durante una conferenza stampa sul sequestro del peschereccio, 3 luglio 2024 (AP Photo/Chiang Ying-ying)
Liao Yun-Hung, il capo della Divisione sul controllo delle coste della guardia costiera di Taiwan, durante una conferenza stampa sul sequestro del peschereccio, 3 luglio 2024 (AP Photo/Chiang Ying-ying)

Nella notte tra martedì e mercoledì la guardia costiera cinese ha sequestrato un peschereccio di Taiwan e cinque membri dell’equipaggio, costringendoli ad attraccare sulla costa cinese. A bordo c’erano due cittadini di Taiwan e tre indonesiani, che al momento si trovano in Cina, e potrebbero rimanerci per settimane.

Il portavoce della guardia costiera di Taiwan Hsieh Ching-chin ha detto che il peschereccio Ta Chin Man 88 era entrato in acque territoriali cinesi: si trovava 27 chilometri a nord di Kinmen, un’isola taiwanese molto vicina alla costa della Cina. La guardia costiera di Taiwan ha provato a intervenire per far rientrare il peschereccio in acque taiwanesi, ma i loro omologhi cinesi hanno intimato di non interferire con l’operazione.

A partire da maggio, e cioè dall’elezione di Lai Ching-te a presidente di Taiwan, i rapporti tra i due paesi sono diventati più tesi: Lai è un politico noto per le sue posizioni molto critiche nei confronti della Cina e della sua ingerenza su Taiwan. Di conseguenza negli ultimi mesi il governo cinese ha aumentato i controlli sulla pesca nelle zone limitrofe alle sue acque.

Secondo gli esperti questo genere di operazioni fa parte di una strategia con cui la Cina sta cercando di intimidire l’isola, che considera parte del suo territorio, senza però scatenare un conflitto aperto e rischiare un intervento di qualche tipo degli Stati Uniti, tra i principali alleati di Taiwan.