Banksy ha rimbalzato le critiche sul gommone di Glastonbury
Il segretario di Stato del Regno Unito aveva definito la sua opera «vile e inaccettabile», e lui ha usato le stesse parole per commentare il blocco della nave per il soccorso dei migranti che finanzia
Il famosissimo street artist Banksy ha risposto alle critiche ricevute per la sua ultima opera, un gommone con dei manichini che ricorda quelli con cui le persone migranti cercano di arrivare in Europa, e che venerdì era stato fatto girare tra il pubblico degli Idles al festival di Glastonbury. Banksy lo ha fatto criticando a sua volta le politiche dei governi conservatori contrarie ai soccorsi in mare, usando gli aggettivi «vile» e «inaccettabile»: gli stessi usati dal segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito James Cleverly per commentare la sua performance.
Il gommone era stato lanciato sul pubblico mentre la band post-punk di Bristol aveva appena cominciato a suonare “Danny Nedelko”, una canzone che parla di una persona immigrata e che invita chi la ascolta ad avere rispetto, comprensione ed empatia nei confronti di chiunque. Inizialmente si era pensato a una trovata della band, che ha posizioni molto nette in difesa dei diritti delle persone, ma in un secondo momento è stato confermato che era un’opera di Banksy.
Il gesto aveva ricevuto molta attenzione, ma anche commenti negativi da parte di alcuni politici europei di destra. Cleverly, del Partito Conservatore, aveva sostenuto in particolare che il pubblico del concerto «rideva e festeggiava per azioni criminali che costano delle vite», aggiungendo che «nel Mediterraneo la gente muore, muore nella Manica. Non è divertente. È vile». Sempre secondo Cleverly, «l’ipocrisia della sinistra su questo tema è scioccante, e scherzarci su, celebrare la cosa a un festival pop mentre ci sono bambini che muoiono nella Manica è del tutto inaccettabile».
In un post condiviso su Instagram, Banksy ha risposto:
Il segretario di Stato ha definito il mio gommone di Glastonbury «vile e inaccettabile», il che sembra un po’ esagerato. Lunedì sera la vera barca che finanzio, la MV Louise Michel, ha soccorso nel Mediterraneo centrale 17 bambini non accompagnati. Come punizione le autorità italiane le hanno imposto un fermo. È questo che a me sembra vile e inaccettabile.
Banksy è lo street artist più famoso al mondo e sostiene da tempo la Louise Michel, una ex nave della marina francese riadattata per i soccorsi nel mar Mediterraneo. Lunedì, dopo aver soccorso 36 persone migranti, tra cui 17 minori, la nave aveva ricevuto l’ordine delle autorità italiane di sbarcare a Pozzallo, in Sicilia, ma a causa delle condizioni meteo rischiose l’equipaggio aveva deciso di deviare verso Lampedusa: adesso per non aver rispettato l’ordine le è stato imposto un fermo di 20 giorni nel porto dell’isola.
Non è la prima volta che la Louise Michel viene bloccata dalle autorità italiane. Era già successo nel marzo del 2023 sempre nel porto di Lampedusa, dopo che la barca aveva recuperato 180 persone in diverse operazioni di soccorso. Le motivazioni del fermo riguardavano la violazione del codice di condotta delle navi delle ong che era stato approvato dal governo italiano nel gennaio precedente, e ha introdotto regole più stringenti per i soccorsi in mare.