“Temptation Island”, ancora

Alla sua dodicesima edizione, il reality show estivo di Canale 5 continua a essere seguitissimo soprattutto dai giovani, e ad esibire modelli di relazione problematici

(@temptationisland/YouTube)
(@temptationisland/YouTube)

La scorsa settimana su Canale 5 è ricominciato Temptation Island, un reality show estivo arrivato alla sua dodicesima edizione: la prima puntata è stata guardata da più di 3 milioni di spettatori ed è stata la cosa più vista della settimana in prima serata dopo le partite degli Europei di calcio. Sono numeri che si confermano ogni anno da quando il programma esiste e ai quali contribuisce anche un pubblico molto giovane, che lo segue e ne parla sui social network soprattutto per via del suo approccio estremamente trash al formato del reality show televisivo.

Negli ultimi anni Temptation Island è però stato anche molto criticato perché mostra e, secondo molti, avalla dinamiche di coppia ormai largamente considerate tossiche e problematiche, su cui anzi la produzione sembra puntare affinché il pubblico ne discuta poi sui social o nelle conversazioni private. È normale infatti che i concorrenti uomini esibiscano e giustifichino le proprie manie di possesso e le dinamiche manipolatorie e psicologicamente violente ai danni delle partner donne, senza che queste situazioni, evidentemente esistenti e diffuse nella società italiana, siano mostrate in un modo che le contestualizzi come pericolose.

I protagonisti di Temptation Island sono sette coppie eterosessuali di persone solitamente non famose, non sposate e senza figli in comune, che dichiarano di voler in qualche modo “mettere alla prova” la loro relazione in un periodo di crisi. Lo fanno passando tre settimane in un resort in Sardegna, maschi da una parte e femmine dall’altra, rispettivamente insieme a una dozzina di ragazze e ragazzi single incaricati di sedurli.

Temptation Island è prodotto da Fascino PGT Srl, società di produzione di Maria De Filippi, che fu anche la conduttrice del programma nella prima edizione del 2005 (allora si chiamava Vero Amore): la seconda edizione arrivò solo 9 anni dopo, nel 2014. Da allora è sempre stata condotta da Filippo Bisciglia – non particolarmente famoso per altri programmi – a eccezione di un’edizione nel 2020 che fu presentata da Alessia Marcuzzi. Bisciglia ripete più volte che quello di Temptation Island è un «viaggio nei sentimenti»: tutto il programma si svolge in un resort dove le coppie sono appunto separate, e dove vengono create situazioni di socialità con i tentatori single per vedere se le relazioni sono abbastanza solide da superare ogni ostacolo. A fidanzati e fidanzate vengono mostrati quotidianamente i video di quello che i rispettivi partner dicono e fanno dall’altra parte. Le coppie si possono vedere solo se uno dei due chiede il “falò di confronto”, dopo il quale possono decidere di andarsene.

Le puntate – che sono anche parecchio lunghe, durano quasi 3 ore – si compongono principalmente dei filmati compromettenti che vengono mostrati alle fidanzate e ai fidanzati e delle loro reazioni a quello che vedono. Regia e montaggio sono piuttosto essenziali, sciatti e ripetitivi, cosa che dà a tutto il programma un’estetica da reality show da primi anni Duemila. Il ruolo del presentatore è molto marginale e moltissimo spazio viene dato alle scenate di rabbia e gelosia, ai pianti di delusione e alle confidenze con gli altri partecipanti, spesso espresse in modo drammatico, impulsivo e poco articolato.

Per quanto possa risultare noioso a molti spettatori, è evidentemente una delle cose che funzionano di più di Temptation Island e su cui la produzione del programma insiste. Da un lato perché fa leva sul piacere che molti spettatori provano nel sentirsi osservatori delle vite e delle disgrazie altrui, cosa che vale un po’ per tutti i reality e non è una novità. Dall’altro perché con Temptation Island i concorrenti e le loro manifestazioni emotive diventano velocemente protagonisti di meme e post che li ridicolizzano o li celebrano ironicamente sui social network. Su Twitter (X) il giovedì sera ci sono numerosi utenti che commentano la puntata in onda e l’hashtag #temptationisland è sempre tra quelli in tendenza, cosa che porta molta pubblicità al programma.

È insomma uno di quei programmi che molte persone ammettono di guardare proprio perché è trash e in quanto tale offre un divertimento spensierato e continui spunti di commento, sia online che davanti alla televisione. Al coinvolgimento aiuta probabilmente anche il fatto che tutta l’edizione non dura moltissimo: poco più di un mese, quest’anno dal 27 giugno al 7 agosto.

Le storie delle coppie e le vicende del programma però sono nei fatti tutt’altro che leggere: a differenza di altri reality che girano intorno a storie d’amore, come per esempio Uomini e Donne (sempre su Canale 5) o Love is blind (su Netflix), dove le storie nascono all’interno del programma e i partecipanti diventano quindi dei personaggi definiti da quella cornice, le persone che partecipano a Temptation Island hanno spesso una lunga relazione alle spalle e portano in televisione i loro reali trascorsi di coppia. Questo rende tutto un po’ più drammatico: quello a cui si assiste è infatti un susseguirsi di delusioni, svelamenti di bugie e tradimenti, insulti, accuse e rivendicazioni reciproche tra persone che dichiarano di stare insieme da anni, vivere insieme, amarsi.

Una cosa di cui si torna a dibattere ogni volta che il programma ricomincia è il rischio che il modo in cui vengono raccontate queste storie, anche se inquadrate nella cornice dell’intrattenimento trash, veicoli messaggi diseducativi e potenzialmente pericolosi, soprattutto per persone alle prese con le prime relazioni amorose. Tra gli spettatori di Temptation Island ci sono infatti da sempre molti giovani: il primo episodio della stagione in corso l’hanno guardato in media il 48 per cento degli spettatori televisivi (share) tra i 15 e i 19 anni e il 47 per cento di quelli tra i 15 e i 24, dati che Mediaset ha definito «numeri record».

Il tema della gelosia e del possesso è quello che emerge più prepotentemente nella prima puntata di questa edizione, come era già successo di frequente in passato. Il programma inizia sempre con la presentazione delle coppie che raccontano come e perché hanno deciso di andare a Temptation Island e fin da subito più di una partecipante si lamenta di non poter fare niente senza il fidanzato, troppo geloso. Una delle concorrenti, Jenny, racconta che «Tony limita la mia vita, perché non posso vestirmi come voglio» e «non posso andare in discoteca con le amiche», e Martina dice di Raul che «è troppo geloso e possessivo».

L’anno scorso Gabriela, che si presentava come 19enne fidanzata da 7 anni con Giuseppe, di 24, diceva di non poter uscire a prendere il pane senza il suo fidanzato. Allora la giornalista Chiara Maffioletti aveva scritto sul Corriere della Sera: «Non si può negare che si mostrano dei modelli piuttosto inquietanti. Veri, per carità. Ma inquietanti. Forse aggiungere un pochino più di introspezione, guidare queste persone in preda ai loro vortici emotivi, magari grazie all’intervento di un esperto, potrebbe aggiungere un elemento importante anche per chi guarda e sciaguratamente si riconosce».

I più criticati sono da sempre i concorrenti uomini e spesso il motivo è il modo in cui si vantano di comportamenti psicologicamente violenti nei confronti delle fidanzate. Nel 2020 uno aveva detto: «ho il controllo sulla sua mente» e «le ho tolto i social, non la faccio uscire con le amiche, non la faccio andare in palestra, non la faccio andare a ballare, niente». L’anno scorso, dopo aver raccontato di non essere innamorato, un altro concorrente aveva detto della compagna: «lei è persa. Se le dico, Alessia se mi pitturi tutto il prato di rosso con la lingua, ci sposiamo, lei lo fa».

Dalla prima puntata di questa edizione il pugno tirato da un concorrente contro una bottiglia d’acqua dopo aver visto la fidanzata insieme a un “single” è stato subito commentato come segno di una gestione problematica della rabbia. Altri due concorrenti uomini, Lino e Tony, sono stati molto criticati per essersi mostrati totalmente a loro agio ed estremamente divertiti nel mentire davanti alla telecamera alle proprie fidanzate, le quali invece si presentano dall’inizio piuttosto avvilite dai loro comportamenti. Accusato dalla fidanzata di aver contattato o incontrato altre ragazze a scopo sessuale con una serie di prove, Tony si giustifica dicendo di essere stato vittima di hacker, intelligenze artificiali e programmi di falsificazione di foto, ma senza sforzarsi particolarmente di sembrare credibile. Successivamente racconta di avere delle tattiche per non far scoprire alla fidanzata quando la tradisce.

Un’altra cosa che dopo una sola puntata è già stata criticata a questi due concorrenti e al programma, che gli ha dato molto spazio, è stata una lunga sequenza in cui le “single” giocano a pallavolo e bocce in costume da bagno e i due concorrenti le guardano facendo commenti indiretti sui loro corpi, obbligando infine la squadra perdente a fare degli esercizi con cui le ragazze avrebbero messo in mostra i sederi. In generale il programma insiste molto sull’oggettificazione dei corpi: nella prima scena i “single” si presentano tutti sulla spiaggia vestiti con una tunica coprente col cappuccio e si svelano rimanendo in costume da bagno mentre vengono “scelti” dai concorrenti fidanzati.

Le stesse figure dei “single” sono piuttosto controverse, visto che sono di fatto persone ingaggiate dal programma per mostrarsi seducenti ed entrare in intimità con i concorrenti, ma fin dall’inizio vengono trattati e quindi percepiti dagli spettatori come persone che agiscono in modo libero e disinteressato. Il tipo di dinamica che si instaura tra concorrenti fidanzati e “tentatori”, quindi, è particolarmente strana e innaturale.

Come accade spesso con i reality show sui social torna ciclicamente a circolare anche l’obiezione secondo cui quello che succede a Temptation Island sarebbe tutto finto: in questi giorni è successo sotto un post della presentatrice televisiva Andrea Delogu, che ha risposto molto perentoriamente che, da persona che lavora nel settore, non ha dubbi sul fatto che le coppie siano vere e non seguano copioni. Quello che è certamente vero però è che per i concorrenti il principale motivo per partecipare al programma è quasi sempre la speranza di iniziare in questo modo una carriera televisiva o comunque guadagnare visibilità sui social, cosa che succede spesso a chi compare in reality show come questo e che in alcuni casi può diventare una fonte di guadagno.