I calciatori con più autogol in Serie A
Tra i primi non c'è Comunardo Niccolai, morto oggi a 77 anni e ricordato da molti come «il re dell'autogol»
L’ex calciatore del Cagliari Comunardo Niccolai, che è morto oggi a 77 anni, viene citato tra gli appassionati di calcio come un difensore con una certa attitudine all’autogol: oggi molti giornali per ricordarlo lo hanno chiamato «il re dell’autogol», una definizione che potrebbe sembrare in contraddizione con il fatto che Niccolai era in realtà considerato un difensore affidabile e di buon livello. Nonostante questo soprannome, Niccolai non è il calciatore che ha segnato più autogol in Serie A, e anzi con 5 autogol totali non è nemmeno tra i primi dieci, come si legge in una classifica del sito specializzato Transfermarkt. Nelle prime posizioni della classifica ci sono Franco Baresi e Riccardo Ferri, entrambi a 8.
I 5 autogol segnati da Niccolai non sono moltissimi se si considera che furono distribuiti tra 225 partite, così come dice poco su Baresi il fatto che abbia fatto 8 autogol nelle sue 470 partite di Serie A. Franco Baresi fu il capitano del Milan negli anni Ottanta e Novanta ed è considerato uno dei migliori difensori della storia del calcio, e lo stesso Riccardo Ferri, che giocò nella Sampdoria e nell’Inter, era considerato un ottimo difensore. Dietro di loro, gli unici due difensori che hanno fatto 7 autogol in Serie A sono l’ex Sampdoria e Juventus Francesco Morini e Sergio Santarini, che giocò molti anni nella Roma. Tra diversi nomi meno noti nelle prime posizioni di questa classifica si nota quello di Ciro Ferrara, ex difensore di Napoli e Juventus, con 6 autogol.
Probabilmente la nomea di Niccolai deriva dal fatto che i suoi autogol furono tutti abbastanza spettacolari. Uno di questi in particolare avvenne durante una partita molto importante, quella tra Juventus e Cagliari nel campionato 1969-1970, che finì con il primo e unico Scudetto nella storia del Cagliari. Ci fu poi un “quasi autogol” di Niccolai diventato famoso per la sua goffaggine in una partita contro il Catanzaro nel campionato 1971-1972: dopo aver sentito un fischio dagli spalti Niccolai pensò che il gioco fosse fermo e che l’arbitro avesse fischiato un rigore contro il Cagliari, cosa che invece non era successa, e calciò con stizza il pallone verso la propria porta. Un compagno accortosi dell’equivoco, Mario Brugnera, salvò quel possibile autogol con le mani ma procurò così un rigore per il Catanzaro, che venne poi realizzato facendo finire la partita sul 2-2 (fino a quel momento era in vantaggio il Cagliari per 2-1).
Niccolai è comunque ricordato come un difensore forte, «il miglior stopper nella storia del Cagliari», scrive La Gazzetta dello Sport. Molti altri difensori in questa classifica sono stati ottimi difensori, come il francese ex della Juventus e del Parma Lilian Thuram, uno dei migliori che hanno giocato in Serie A negli ultimi decenni (anche lui ha fatto 5 autogol, come Niccolai). Il numero di autogol infatti non è così indicativo della forza e del talento di un difensore, perché molto spesso gli autogol capitano in modi piuttosto casuali o comunque per errori perdonabili, magari causati più dalla bravura di un attaccante che non dal difensore che ha deviato per ultimo il pallone.
Quasi tutti i giocatori di questa classifica poi furono attivi prima del Duemila, e c’è un motivo: fino al 1998 infatti i regolamenti calcistici consideravano autogol qualsiasi deviazione nella propria porta di un giocatore (quindi anche molti tiri di attaccanti deviati in modo impercettibile, o comunque non decisivo). Dal 1998 in poi si considerano autogol solo i tocchi che risultano decisivi per mandare in porta palloni che altrimenti sarebbero finiti fuori.