Nei Paesi Bassi si è insediato il governo del primo ministro Dick Schoof, più di sette mesi dopo le elezioni
Martedì all’Aja, sede del parlamento e del palazzo reale dei Paesi Bassi, si è tenuto il giuramento del nuovo governo del paese, guidato dal primo ministro Dick Schoof e composto in larga parte da esponenti di partiti di destra ed estrema destra. Schoof ha 67 anni ed è stato segretario generale del ministero della Giustizia e capo dei servizi segreti olandesi. In passato era un esponente del partito Laburista (PvdA), ma oggi si definisce indipendente.
Il processo di formazione del nuovo governo è stato particolarmente lungo: le elezioni si sono tenute sette mesi fa, a fine novembre, e il partito più votato era stato il Partito per la Libertà (PVV), di estrema destra e guidato da Geert Wilders. Ma sia durante la campagna elettorale che dopo i risultati del voto, gli altri partiti più votati avevano detto di non voler far parte di una coalizione guidata da Wilders, che aveva quindi rinunciato a diventare capo del governo. Wilders infatti non fa parte del governo che si è insediato oggi, ma mantiene i suoi incarichi di leader del PVV e parlamentare.
A maggio era poi stato trovato un accordo per formare una coalizione tra il PVV di Wilders, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) dell’ex primo ministro Mark Rutte, il Movimento dei contadini e dei cittadini (BBB, un partito populista e vicino alla destra nato da una serie di proteste nel 2019) e il Nuovo Contratto Sociale (NSC), un partito sostenitore di politiche di sinistra in economia e di destra sull’immigrazione e sull’interruzione volontaria di gravidanza. Le quattro forze politiche hanno una maggioranza parlamentare solida, con 88 seggi sui 150 della camera bassa del parlamento.
Il nuovo governo include vari ministri controversi. Per esempio, la nuova ministra dell’Edilizia abitativa Mona Keijzer nel 2021 fu costretta a dimettersi dalla posizione di sottosegretaria di Stato per gli Affari economici e la Politica climatica per le sue posizioni fortemente contrarie alle misure di contrasto alla pandemia di Covid-19. La ministra per il Commercio estero e gli Aiuti allo sviluppo, Reinette Klever, in passato ha detto che gli aiuti ai paesi in via di sviluppo dovrebbero essere aboliti.