In Grecia è stata introdotta la settimana lavorativa da 6 giorni
In controtendenza con la "settimana corta" che si sta sperimentando in altri paesi occidentali: è stata un'iniziativa del governo di centrodestra, molto contestata dalle opposizioni
Da lunedì 1 luglio in Grecia è entrata in vigore una legge che dà la possibilità ad alcune aziende di aumentare a 6 i giorni lavorativi dei propri dipendenti nell’arco di una settimana. La legge era stata approvata dal governo di centrodestra nel settembre del 2023 fra grandi proteste dell’opposizione e dei sindacati. In precedenza in Grecia i giorni lavorativi all’interno di una settimana erano 5, come in molti altri paesi del mondo.
Il governo guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha motivato la scelta spiegando di volere stimolare ancora di più la crescita economica, che in Grecia ormai da anni ha raggiunto livelli piuttosto alti per la media europea, e al contempo regolarizzare le ore di straordinario – spesso non pagato – a cui sono costretti i dipendenti e le dipendenti greche. Secondo le stime più recenti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e di Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, già oggi i greci sono i primi all’interno dell’Unione per ore effettive di lavoro a settimana. In Grecia peraltro le ispezioni sul lavoro delle autorità statali sono quasi inesistenti.
Le persone contrarie invece fanno notare che regolarizzare questa condizione rischia di renderla permanente, in un momento in cui in vari paesi occidentali si stanno sperimentando settimane lavorative più corte, spesso da 4 giorni, per garantire un bilanciamento più sano fra la vita professionale e quella personale.
La nuova legge riguarda soprattutto le industrie e le aziende che si occupano di servizi e non potrà essere applicata alla ristorazione e all’accoglienza dei turisti. Prevede in sostanza che le aziende possano pattuire con i propri dipendenti o le proprie dipendenti contratti settimanali fino a 48 ore, quindi 8 ore in più rispetto a quelle permesse finora. Le 8 ore aggiuntive dovranno essere pagate il 40 per cento in più rispetto al salario feriale, mentre il 115 per cento in più se il sesto giorno di lavoro capiterà di domenica o durante una festività.
«Il nucleo di questa legge è sia positiva per il lavoratore, sia profondamente orientata alla crescita economica», ha detto Mitsotakis durante il dibattito parlamentare per la sua approvazione.
Mitsotakis e il suo governo sono molto vicini agli imprenditori e ai settori produttivi più rilevanti del paese, e in questi anni hanno puntato molto sulla crescita economica della Grecia dopo quasi quindici anni di crisi per costruire il proprio consenso. Nel 2023 il PIL greco è aumentato del 2 per cento, in controtendenza rispetto alla stagnazione generale dell’economia europea, mentre nel 2025 la disoccupazione dovrebbe scendere sotto la soglia psicologica del 10 per cento e il debito pubblico contrarsi fino a raggiungere dimensioni paragonabili a quello italiano (che nel frattempo invece è destinato ad aumentare).
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Al contempo la Grecia rimane un paese profondamente diseguale, in cui circa un quarto delle persone è a rischio di povertà ed esclusione sociale, il quarto dato più alto all’interno dell’Unione, e in cui gli stipendi sono ancora molto bassi. In aprile il governo ha deciso di aumentare il salario minimo a 830 euro lordi; in Italia un operaio ne guadagna più del doppio, in media.
Il governo Mitsotakis sottolinea che la settimana lavorativa da 6 giorni garantirà più soldi ai dipendenti e alle dipendenti. Diversi osservatori però spiegano che la misura non risolverà i problemi strutturali del lavoro, legati soprattutto a una bassa produttività, e che peggiorerà le condizioni di vita di molti lavoratori e lavoratrici. «Una produttività più alta si ottiene con condizioni di lavoro migliori, una migliore qualità della vita: e quest’ultima cosa, ora lo sappiamo, significa lavorare meno ore, non di più», ha detto al Guardian Akis Sotiropoulos, un sindacalista del settore pubblico.
L’analista Jens Bastian, che lavora per il think tank Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP), ha detto a Deutsche Welle che per stimolare la crescita in maniera sostenibile il governo greco dovrebbe aumentare ancora gli stipendi, ampliare le opportunità di accesso al lavoro e favorire la crescita professionale all’interno delle aziende: «in questi ambiti la Grecia ha ancora molta strada da fare per raggiungere gli altri paesi europei. Lavorare più ore, anche al sabato, è come prendere una strada nella direzione opposta».