È stato arrestato Antonello Lovato, il datore di lavoro di Satnam Singh
È stata decisa la custodia cautelare in carcere perché le accuse nei suoi confronti si sono aggravate, da omicidio colposo a omicidio volontario
I carabinieri di Latina hanno arrestato Antonello Lovato, il datore di lavoro di Satnam Singh, l’operaio indiano morto a fine giugno all’ospedale San Camillo di Roma dopo aver perso un braccio in un grave incidente sul lavoro nell’azienda agricola che Lovato amministra. Inizialmente per Lovato era stato ipotizzato il reato di omicidio colposo, ma ora l’accusa è stata modificata in omicidio volontario con dolo eventuale, e per questo è stata decisa la custodia cautelare in carcere.
“Colposo” significa che il reato è stato compiuto in modo non volontario. “Volontario”, al contrario, presuppone che ci fosse l’intenzione di uccidere una o più persone. Il “dolo eventuale” si ha quando viene compiuta un’azione accettando il fatto che quell’azione possa avere come conseguenza un reato, anche grave come un omicidio, in questo caso. In altre parole c’è dolo eventuale quando si è coscienti che agendo in un determinato modo si possa danneggiare qualcuno, ma si decide di agire lo stesso in quel modo. Secondo la procura, le condizioni di Singh dopo l’incidente erano talmente gravi da rendere inequivocabile la necessità di soccorsi immediati. Nonostante questo, Lovato non era intervenuto per aiutare Singh, ma si era limitato a portarlo a casa insieme alla moglie: in questo modo avrebbe accettato le conseguenze delle sue azioni.
Singh era in Italia da tre anni e lavorava nell’azienda agricola Agrilovato, di Renzo Lovato (il padre di Antonello, non indagato per la morte di Singh), nell’Agro Pontino. Il 17 giugno scorso stava preparando le serre per la coltivazione dei meloni quando all’improvviso è rimasto incastrato in un macchinario utilizzato per avvolgere la plastica. La forte pressione gli ha causato la mutilazione del braccio e la frattura delle gambe.
Secondo le ricostruzioni, Antonello Lovato non ha chiamato i soccorsi: ha caricato Singh su un furgone insieme alla moglie e lo ha portato a casa. Il lavoratore è stato lasciato di fronte al cancello, mentre il braccio è stato messo in una cassetta della frutta. Singh è morto due giorni dopo il ricovero e diverse operazioni tentate dai medici per salvargli la vita. Durante le indagini una consulenza medico-legale ha confermato che se Singh fosse stato soccorso sarebbe potuto sopravvivere all’incidente.
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