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  • Lunedì 1 luglio 2024

È morto Ismail Kadare

L'autore del romanzo "Il generale dell'armata morta" era lo scrittore albanese più conosciuto al mondo; aveva 88 anni

Ismail Kadare
Lo scrittore albanese Ismail Kadare nel 2016 (AP Photo/Thibault Camus, LaPresse)
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Lunedì a Tirana è morto Ismail Kadare, uno degli scrittori albanesi più conosciuti al mondo: spesso se ne era parlato come di un possibile vincitore del premio Nobel per la Letteratura. Aveva 88 anni, a comunicare la notizia della sua morte è stata la sua casa editrice albanese, Onufri.

Kadare – il cui nome si pronuncia “Ismaìl Kadaré” – ottenne una fama internazionale negli anni Settanta grazie al suo primo romanzo, Il generale dell’armata morta, uscito in Albania nel 1963. Venne pubblicato in Francia sette anni dopo e poi fu tradotto in 45 lingue. Racconta la storia di due uomini italiani, un generale dell’esercito e un sacerdote, che viaggiano per l’Albania col compito di recuperare i resti dei soldati italiani morti nel paese durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1983 dal libro fu tratto un film italiano omonimo, diretto da Luciano Tovoli e interpretato da Marcello Mastroianni, Anouk Aimée e Michel Piccoli.

Dopo il primo Kadare scrisse decine di altri romanzi. Molti contenevano attacchi al regime totalitario comunista al potere in Albania nella seconda metà del Novecento: per questo lo scrittore ebbe molti problemi in patria, sebbene dagli anni Settanta in poi la sua fama all’estero abbia impedito al regime di perseguitarlo troppo duramente. Il primo dei suoi romanzi critici nei confronti del regime, Il mostro (1965), fu inizialmente pubblicato su una rivista: per la censura non poté uscire come libro in Albania fino al 1990. Come altri libri di Kadare usava riferimenti alla storia, alla mitologia e alla letteratura per creare metafore sul mondo contemporaneo (per questo approccio alla narrazione letteraria negli anni lo scrittore fu paragonato sia a Franz Kafka che a George Orwell). Il mostro in particolare era una riscrittura del mito greco della guerra di Troia.

Nel 1981 uscì Il palazzo dei sogni, un romanzo ambientato in un Impero Ottomano usato come modello di uno stato totalitario che ha per protagonista un uomo che lavora in un’istituzione che analizza i sogni di tutti i sudditi dell’impero per cercare di decifrarli e usarli per controllare la popolazione. A causa di questo libro nel 1982 Kadare venne accusato di lavorare per i servizi segreti francesi.

Nell’autunno 1990 Kadare andò in esilio in Francia per ragioni politiche, dopo anni di censure da parte del regime, che finì pochi mesi dopo. Da allora lo scrittore aveva vissuto a lungo a Parigi. Nel 2020 aveva ricevuto il titolo di grand’ufficiale della Legion d’onore, il terzo titolo più alto che lo stato francese assegna a persone meritevoli per i servizi offerti al paese.

Negli ultimi anni la casa editrice La nave di Teseo ha ripubblicato vari dei suoi vecchi libri e altri più recenti. L’ultimo pubblicato in italiano è Le mattine al Café Rostand (2021), tradotto da Liljana Cuka Maksuti.