Un tribunale di Panama ha assolto 28 persone implicate nel caso dei Panama Papers dall’accusa di riciclaggio di denaro
Un tribunale di Panama ha assolto 28 persone accusate di riciclaggio di denaro nell’ambito dello scandalo dei Panama Papers, un grosso caso che nel 2017 portò alla pubblicazione dei documenti riservati della Mossack Fonseca, una delle più importanti società del mondo a occuparsi di creazione e gestione di società offshore. Lo scandalo rivelò le pratiche di elusione o evasione fiscale di migliaia di persone, tra cui molti personaggi famosi e politici internazionali.
Il processo che si è svolto a Panama, iniziato poche settimane fa, riguardava accuse di riciclaggio di denaro rivolte ai dipendenti della Mossack Fonseca, compresi i suoi due fondatori: Jurgen Mossack e Ramon Fonseca (quest’ultimo è morto il mese scorso, mentre il processo era in corso). La procura aveva chiesto 12 anni di prigione per entrambi i fondatori, più pene minori per gli altri imputati, ma secondo il giudice che si è occupato del caso le prove portate al processo non sono state sufficienti.
Lo scandalo dei Panama Papers cominciò quando il giornale tedesco Süddeutsche Zeitung ricevette da un dipendente della Mossack Fonseca oltre 11 milioni di documenti riservati sulle attività della società.
I documenti contenevano informazioni sul lavoro di Mossack Fonseca e quindi sulle società offshore che gestiva: in tutto si trattava di 214mila società e 14mila clienti. Tra questi c’erano 143 politici di tutto il mondo (tra cui sei parlamentari britannici, l’allora primo ministro islandese Sigmundur Davíð Gunnlaugsson e altri 11 capi di stato), un importante membro della commissione etica della FIFA (quella che si è occupata di superare gli scandali dello scorso anno), 33 persone sotto sanzioni per i loro legami con la Corea del Nord, la Russia, la Siria o l’Iran.
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