La Corte Suprema del Texas ha confermato una legge che vieta le terapie per la transizione di genere dei minori
Venerdì la Corte Suprema del Texas ha confermato la validità di una legge del 2023 che vieta la somministrazione di bloccanti per la pubertà e di terapie ormonali per la transizione di genere alle persone minorenni. I bloccanti per la pubertà e le terapie ormonali sono trattamenti per la cosiddetta “disforia di genere”, la condizione delle persone che non si sentono a proprio agio nel genere corrispondente al loro sesso biologico o che manifestano il desiderio di identificarsi in un genere diverso. La legge vieta anche la possibilità di sottoporsi a interventi chirurgici di “riassegnazione del sesso”, cioè quelli effettuati da chi fa una transizione di genere per cambiare l’aspetto dei propri organi genitali esterni, come la vaginoplastica o la falloplastica. Gli interventi chirurgici di questo tipo sono tuttavia estremamente rari nei minori.
La decisione della Corte è passata con una maggioranza di 8 giudici su 9. Un tribunale di grado inferiore aveva dichiarato la legge incostituzionale, ma aveva comunque consentito che entrasse in vigore mentre la Corte Suprema del Texas esaminava il caso. Secondo le stime del Williams Institute dell’Università della California (UCLA), negli Stati Uniti oltre 300mila persone di età compresa tra 13 e 17 anni si identificano come transgender, e di queste circa 29.800 vivono in Texas.
La questione della somministrazione di farmaci per bloccare la pubertà ad adolescenti che si riconoscono transgender è una questione estremamente delicata. Negli Stati Uniti è al centro di un dibattito ideologico fra progressisti e conservatori, e in molti stati governati da Repubblicani sono state approvate leggi molto restrittive.