L’Italia è fuori dagli Europei
Ha perso 2 a 0 contro la Svizzera agli ottavi di finale, in una partita largamente al di sotto delle aspettative e in cui non ha saputo rendersi pericolosa
Sabato l’Italia ha perso 2 a 0 contro la Svizzera ed è stata eliminata dagli Europei. La partita è stata interamente dominata dalla Svizzera, che è passata in vantaggio al 37esimo minuto con un gol di Remo Freuler e ha raddoppiato al 46esimo, pochi secondi dopo l’inizio della ripresa, con un tiro a giro di Ruben Vargas.
La prestazione dell’Italia è stata molto deludente: non è riuscita mai a rendersi pericolosa e neppure a difendere in maniera ordinata ed efficace, concedendo ampi spazi agli attaccanti della Svizzera e soffrendo moltissimo il loro pressing. In generale l’Italia ha subito il gioco aggressivo degli avversari senza trovare il modo di reagire, evidenziando i problemi nel collegamento fra i reparti e nell’impostazione del gioco che si erano già visti nella gara contro la Spagna.
Per l’Italia, che era la Nazionale campione in carica, sono stati degli Europei largamente al di sotto delle aspettative: durante tutta la competizione ha vinto una sola partita, contro l’Albania, squadra dalle capacità tecniche decisamente più basse.
La mancanza di certezze tattiche e l’assenza di calciatori di altissimo livello e personalità (l’unico “campione” di questa squadra probabilmente è il portiere, Gianluigi Donnarumma) ha fatto sì che la squadra andasse in confusione alle prime difficoltà in ogni partita.
Luciano Spalletti è un allenatore che vuole far giocare le sue squadre con un calcio moderno e coraggioso, basato sul possesso del pallone, sul pressing alto e sugli scambi di posizione tra i calciatori, ma per consolidare un’idea di calcio ambiziosa ci vuole tempo, e finora in Nazionale ha allenato solamente quattordici partite nell’arco di dieci mesi: troppo poco per costruire una proposta convincente, e anche per mettere in pratica i principi che l’allenatore finora ha cercato di trasmetterle, quelli che lui stesso ha definito i “comandamenti” da seguire: pressione continua, controllo del gioco, riaggressione feroce.
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