Negli Stati Uniti due ex poliziotti sono stati incriminati per la disastrosa risposta alla sparatoria nella scuola di Uvalde, in Texas

agenti di polizia in una strada piena di mezzi della polizia e dei soccorsi
La polizia fuori dalla scuola elementare di Uvalde, in Texas, dopo la sparatoria in cui furono uccise 21 persone, il 24 maggio 2022 (Jordan Vonderhaar/Getty Images)

Giovedì sera in Texas, negli Stati Uniti, due ex agenti di polizia sono stati incriminati per la disastrosa risposta delle forze dell’ordine alla sparatoria avvenuta il 24 maggio del 2022 nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, in cui furono uccisi 19 bambini e due insegnanti. Nonostante decine di poliziotti fossero arrivati subito dopo l’inizio della sparatoria, un gruppo di loro aveva fatto irruzione per fermare l’attentatore soltanto un’ora e un quarto più tardi.

I due agenti sono Pete Arredondo, al tempo capo del dipartimento di polizia della scuola, e Adrian Gonzales, agente sempre nello stesso dipartimento: sono accusati di aver messo a rischio l’incolumità dei bambini con la loro condotta, reato che in Texas prevede una pena dai sei mesi ai due anni di carcere e una multa fino ai 10mila dollari. Lo ha deciso un gran giurì, un tipo di giuria previsto negli ordinamenti anglosassoni che serve a stabilire se le prove raccolte siano sufficienti per iniziare un processo penale nei confronti di qualcuno.

Le accuse sono state rese note dai giornali locali, a cui sono state confermate dalla procuratrice distrettuale che ha convocato il gran giurì. Saranno annunciate ufficialmente dopo che saranno notificate formalmente a entrambi gli ex agenti: per ora sono state notificate solo ad Arredondo, che si è presentato in una prigione della contea di Uvalde, da cui se ne è andato dopo aver depositato una cauzione di 10mila dollari. Gonzales dovrebbe completare la stessa procedura venerdì.

– Leggi anche: Gli errori della polizia a Uvalde