La Commissione Europea ha chiesto a Shein e Temu di dimostrare che i loro e-commerce rispettano le norme europee sulle aziende digitali

Una pagina del sito di Temu (AP Photo/Richard Drew)
Una pagina del sito di Temu (AP Photo/Richard Drew)

Venerdì la Commissione Europea ha chiesto ai siti di e-commerce cinesi Shein e Temu di inviare delle informazioni dettagliate in grado di dimostrare l’adeguamento delle loro politiche alle norme previste dal Digital Services Act (DSA), la legge europea che riguarda la sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali, in vigore dallo scorso agosto.

In particolare, la Commissione verificherà che le piattaforme abbiano attivato dei meccanismi per garantire agli utenti la possibilità di segnalare la vendita di prodotti illegali sui loro store online. Inoltre, Temu e Shein dovranno dimostrare che le interfacce dei loro siti non presentano dei dark pattern, ossia delle grafiche che inducono l’utente a compiere inavvertitamente azioni che possano essere rischiose per i suoi dati personali.

Temu e Shein dovranno fornire le informazioni richieste entro il 12 luglio: dopo avere esaminato la documentazione, la Commissione deciderà se avviare un’indagine formale nei loro confronti. In una nota inviata ai media, Shein ha detto di star lavorando per rispondere alle richieste della Commissione e che collaborerà con quest’ultima per garantire il rispetto del Digital Services Act.

Pur essendo per molti versi simili, Temu e Shein non sono concorrenti dirette: Shein vende esclusivamente prodotti legati al mondo della moda – come vestiti, accessori, scarpe e trucchi – mentre Temu offre un catalogo ricchissimo che include anche vestiti, ma soprattutto dispositivi tecnologici, giochi, mobili e prodotti per la casa. Entrambe sono però note per la loro comunicazione sui prezzi molto bassi e le pratiche commerciali estremamente aggressive, relative sia al modello di business ritenuto insostenibile dal punto di vista ambientale, sia per l’approccio alla raccolta e all’uso dei dati degli utenti.

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