In Oklahoma, negli Stati Uniti, tutte le scuole pubbliche dovranno insegnare la Bibbia

due copie della bibbia in inglese
(AP Photo/Marta Lavandier, File)

Giovedì il dipartimento dell’Istruzione dell’Oklahoma, negli Stati Uniti, ha pubblicato una circolare che ordina a tutte le scuole pubbliche dello stato di tenere una Bibbia in ogni aula e di includere nei programmi scolastici l’insegnamento della Bibbia e dei Dieci comandamenti.

Secondo il dipartimento dell’Istruzione la circolare rispetta le linee guida statali sui programmi scolastici, ma secondo i critici sarebbe una grossa violazione della laicità dello stato. Ci sono altri casi negli Stati Uniti in cui l’insegnamento dei contenuti della Bibbia è incluso nei programmi scolastici, ma solitamente viene accompagnato dallo studio di altri testi letterari o religiosi. L’ordinanza dell’Oklahoma è quella dalla portata più ampia, dato che include tutte le scuole pubbliche dello stato (escluse le università), ed è stata criticata per essere una delle poche a prevedere l’insegnamento di soli testi cristiani: questo aspetto potrebbe essere oggetto di un ricorso in tribunale.

In realtà le indicazioni del dipartimento dell’Istruzione sono estremamente generiche e non è chiaro come debbano essere messe in pratica dalle scuole. La circolare dice che si farà riferimento alla Bibbia e ai Dieci comandamenti come parte di «uno studio appropriato della storia, della civiltà, dell’etica, delle religioni comparate o altre materie simili». La circolare sottolinea l’importanza storica del testo e sostiene che abbia influenzato la scrittura della Costituzione statunitense, un’interpretazione che alcuni storici hanno messo in dubbio.

La settimana scorsa in un altro stato del sud degli Stati Uniti, la Louisiana, era stata promulgata una legge che rende obbligatorio esporre i Dieci comandamenti nelle scuole pubbliche. Contro la legge è già stato presentato un ricorso, secondo cui il provvedimento violerebbe le parti del primo emendamento della Costituzione americana che impediscono l’imposizione di una religione di stato e garantiscono la libertà di culto.

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