Israele ha legalizzato cinque colonie in Cisgiordania
Nella notte tra giovedì e venerdì il gabinetto di sicurezza israeliano, un organo del governo che include diversi ministri e osservatori, ha legalizzato cinque colonie in Cisgiordania: Givat Assaf, Sde Efraim al centro, Heletz e Adorayim al sud e Evyatar al nord. Ha anche detto che prossimamente la commissione che si occupa di pianificare l’espansione di Israele in Cisgiordania prevederà la costruzione in quei territori di migliaia di nuove abitazioni.
La decisione è stata una ritorsione per la decisione presa negli ultimi mesi da Spagna, Irlanda, Norvegia, Armenia e Slovenia di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina: «Il gabinetto di sicurezza ha autorizzato un avamposto per ogni paese che ha riconosciuto unilateralmente la Palestina», ha detto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che è considerato uno dei rappresentanti più estremisti tra i partiti che sostengono il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Mentre la comunità internazionale considera illegali tutte le colonie israeliane in Cisgiordania, Israele fa distinzione tra quelle autorizzate dal ministero della Difesa su territori considerati (illegittimamente) dello stato, e gli avamposti illegali costruiti senza i permessi necessari, spesso su terreni privati che apparterrebbero ai palestinesi. Negli ultimi anni il governo di Netanyahu ha regolamentato un numero sempre maggiore di questi avamposti, a cui ora si aggiungono i cinque riconosciuti tra giovedì e venerdì.
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