Il Partito Comunista cinese ha espulso due ex ministri della Difesa tra cui Li Shangfu, che lo scorso settembre era sparito dalla circolazione
Il Partito Comunista cinese ha espulso due ex ministri della Difesa del paese con l’accusa di corruzione: tra questi c’è anche Li Shangfu, che l’anno scorso per due mesi aveva annullato tutti gli eventi pubblici sparendo di fatto dalla circolazione, e poi era stato rimosso dai suoi incarichi di ministro, membro della Commissione militare centrale e vice primo ministro. Il ministero della Difesa cinese ha fatto sapere che Li è stato espulso dal Partito a causa di «gravi violazioni di legge e delle regole del partito» come Wei Fenghe, il precedente ministro della Difesa. In particolare i due sono accusati di aver abusato della propria posizione e di aver accettato regali e denaro in cambio di presunti favori ad altre persone.
Li era stato nominato ministro della Difesa nel marzo del 2023, quando aveva sostituito proprio Wei, in carica dal 2018. Il suo licenziamento era stato deciso a ottobre dal governo cinese e poi confermato dall’Assemblea nazionale del popolo, l’organo che formalmente ha funzioni legislative. Il motivo non era stato chiarito: già da subito però l’ipotesi più diffusa era che sia lui sia il ministro degli Esteri Qin Gang, rimosso poco prima in circostanze simili, fossero coinvolti in una più ampia operazione anticorruzione condotta dal regime cinese. Li e Wei sono indagati dal sistema giudiziario dell’Esercito Popolare di Liberazione, il nome ufficiale dell’esercito cinese: se condannati rischiano l’ergastolo.