Oggi c’è il primo sciopero nella storia della Borsa italiana

Il palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano (ANSA/Mourad Balti Touati)
Il palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano (ANSA/Mourad Balti Touati)

Giovedì 27 giugno dalle 15:30 alle 17:30 c’è stato uno sciopero dei lavoratori di Borsa Italiana, la società che gestisce i mercati finanziari italiani e che è conosciuta anche come Piazza Affari, dal luogo in cui ha la sua sede a Milano. Lo sciopero era stato annunciato dai principali sindacati del settore bancario e finanziario – FABI, First CISL e Fisac CGIL – e dovrebbe poi continuare fino al 14 luglio con azioni più piccole.

È il primo sciopero nella storia dell’azienda ed è stato indetto per protestare contro il lavoro in straordinario dei dipendenti, ritenuto eccessivo. Fino al 14 luglio ci saranno dei giorni in cui i lavoratori dovrebbero non garantire la reperibilità e rifiutarsi di fare straordinari: entrambi questi strumenti sono assai usati dall’azienda per garantire le attività oltre al normale orario di lavoro. I sindacati protestano inoltre contro alcune scelte della società, che sembra aver intenzione di delocalizzare parte dell’attività all’estero: la Borsa italiana è di proprietà di Euronext, un gruppo che controlla anche le borse di Parigi, Amsterdam e Bruxelles, fondato nei Paesi Bassi.

Non è affatto comune che una borsa si trovi a dover gestire l’assenza diffusa dei lavoratori: le borse devono essere attive con continuità per permettere il funzionamento della finanza dalla mattina presto alla sera, seguendo così i vari mercati finanziari in giro per il mondo.

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