Agli Europei stanno andando meglio le squadre con una certa organizzazione tattica
Spagna e Germania, ma anche Austria e Svizzera, hanno un'identità e dei principi chiari e hanno convinto più di nazionali di maggior talento come Francia e Inghilterra
Negli Europei maschili di calcio sono finiti i gironi e sabato 29 giugno, dopo due giorni di pausa, cominceranno gli ottavi di finale: la prima partita sarà Svizzera-Italia, alle 18. Ai gironi alcune delle nazionali considerate favorite, come la Francia e l’Inghilterra, hanno giocato in maniera abbastanza deludente soprattutto se considerate le aspettative e il livello dei loro calciatori. Ci sono state d’altro canto diverse squadre che hanno sorpreso in positivo, come la Spagna e l’Austria, ma anche la Georgia e la Slovenia, che hanno ottenuto la qualificazione agli ottavi per la prima volta nella loro storia, agevolate anche dal formato del torneo, con il passaggio del turno di sedici squadre su ventiquattro (le prime due di ogni girone e le quattro migliori terze).
In generale le nazionali migliori, rispetto a quanto potevano ambire, sono state quelle che hanno mostrato di avere un’idea di calcio più definita, con strategie e principi di gioco chiari e ben allenati. La Spagna è stata l’unica squadra a vincere tutte e tre le partite del girone, nonostante avesse un gruppo non semplice con Croazia, Italia e Albania: ci è riuscita grazie al suo gioco basato sul controllo del pallone e degli spazi, sul pressing organizzato e sulla libertà creativa concessa ai suoi due giovani esterni d’attacco, Lamine Yamal e Nico Williams. Il sito specializzato The Athletic ha fatto una classifica delle ventiquattro partecipanti, sulla base di come sono andate ai gironi, e ha messo la Spagna al primo posto.
Tra le altre squadre considerate favorite, la Germania probabilmente è quella che ha convinto di più, perché è riuscita spesso a mettere in pratica le strategie del suo allenatore, il 36enne Julian Nagelsmann, forse il migliore di questi Europei, e a utilizzare nel migliore dei modi i suoi calciatori più forti, come i giovani Jamal Musiala e Florian Wirtz e gli esperti Toni Kroos e Ilkay Gündoğan. La Germania gioca spesso in modo decisamente ambizioso, cercando di attaccare con più giocatori possibile, ma è anche una squadra che sa risolvere in modi diversi le partite più complicate, affidandosi quando serve al suo centravanti di riserva Niclas Füllkrug.
Al secondo posto comunque The Athletic ha messo l’Austria, che è forse la più grande sorpresa finora di questi Europei, visto che è riuscita ad arrivare prima in un gruppo che comprendeva Francia, Olanda e Polonia. Anche l’Austria ha dimostrato l’importanza di avere un’identità chiara, soprattutto in un torneo breve ed esigente come gli Europei, dove ogni partita può essere determinante. In questo caso le idee sono quelle del suo allenatore Ralf Rangnick, uno degli ideatori del cosiddetto gegenpressing, cioè la strategia di gioco che prevede di tentare di recuperare il pallone subito dopo averlo perso e, una volta recuperato, di arrivare il più velocemente possibile a tirare in porta.
Anche tra le squadre considerate meno forti e competitive hanno ottenuto risultati migliori quelle più organizzate e, per certi versi, coraggiose nel provare a proporre il loro gioco anche contro avversarie in teoria migliori. Tra queste ci sono la Svizzera, che se non avesse subìto un gol dalla Germania nei minuti di recupero avrebbe vinto il suo girone, e che agli ottavi di finale giocherà contro l’Italia. Ma anche la Slovenia, che è riuscita a qualificarsi agli ottavi di finale pareggiando nell’ultima partita contro l’Inghilterra. E ancora la Georgia, che ai primi Europei della sua storia ha raggiunto la fase a eliminazione diretta ed è considerata da molti una delle squadre più divertenti del torneo, assieme alla Turchia.
Sono andate al di sotto delle aspettative per il momento soprattutto la Francia e l’Inghilterra, che sono sembrate squadre con tantissimo talento ma con poche idee su come sfruttarlo. Per questo i loro allenatori Didier Deschamps e Gareth Southgate sono stati molto criticati. «Non dovrebbe essere possibile annoiare con questi calciatori, ma in qualche modo Didier Deschamps ci è riuscito», ha scritto The Athletic. È vero che il suo miglior calciatore, Kylian Mbappé, è stato condizionato dalla rottura del setto nasale alla prima partita, e che anche in passato la Francia ha cominciato i grandi tornei internazionali a rilento, per poi migliorare nella fase a eliminazione diretta. Però tutti si aspettavano di più. Soprattutto, arrivando seconda nel girone la Francia è finita in un tabellone potenzialmente molto complicato: giocherà contro il Belgio agli ottavi di finale, poi negli eventuali quarti potrebbe trovare il Portogallo e in semifinale una tra Germania e Spagna.
All’Inghilterra è andata meglio dal punto di vista del sorteggio e dei risultati, perché ha vinto il girone e ora è nel lato del tabellone a detta di tutti più facile: ma non ci è arrivata brillando. Con in campo calciatori offensivi tra i migliori in Europa come Jude Bellingham, Harry Kane, Phil Foden e Bukayo Saka, ha segnato solamente due gol. Nella terza partita contro la Slovenia è stata a lungo fischiata dai suoi tifosi ed è arrivata prima solamente perché la Danimarca non è riuscita a vincere contro la Serbia. Oltre al risultato, un aspetto positivo per l’Inghilterra è comunque la sua eccellente solidità difensiva, perché in tre partite ha subìto un solo gol (il gruppo C è stato quello con meno gol segnati nella storia degli Europei), peraltro su un tiro da molto lontano del centrocampista danese Morten Hjulmand.
L’andamento dei gironi ha dimostrato che oggi nel calcio non sempre basta avere i calciatori migliori per essere la squadra migliore: sicuramente i giocatori forti aiutano, e infatti l’Inghilterra e la Francia rimangono due candidate credibili per la vittoria di questi Europei, però in un torneo in cui quasi tutte le squadre hanno una preparazione di ottimo livello è facile avere difficoltà quando mancano certezze tattiche. Questo è un grattacapo per le squadre più forti, ma anche un segnale incoraggiante per le squadre sulla carta più deboli, che sanno di poter sopperire alla mancanza di talento con un’organizzazione tattica ben studiata e bene applicata, almeno fino a un certo punto.
L’Italia non ha una squadra all’altezza della Francia e dell’Inghilterra e inoltre Deschamps e Southgate allenano le loro nazionali da molti anni, mentre Luciano Spalletti è arrivato nemmeno un anno fa. Si può dire però che per il momento, pur considerando il poco tempo e i limiti dei calciatori, l’Italia è sembrata una squadra piuttosto contraddittoria, che dopo la brutta sconfitta contro la Spagna ha sostanzialmente rinunciato ai concetti su cui Spalletti aveva detto di volersi basare, almeno nella partita contro la Croazia.
Gli ottavi di finale contro la Svizzera saranno quindi utili non solo per vedere se la Nazionale rispetterà le aspettative (i quarti di finale sono considerati un buon traguardo per questa squadra), ma soprattutto per capire se l’Italia sarà coraggiosa o se invece approccerà la partita in modo attendista. Potrebbe essere un rischio, perché la Svizzera è una squadra brillante e organizzata, forse con meno talento a disposizione rispetto all’Italia, ma con più certezze tattiche, e questo fatto finora è stato abbastanza dirimente agli Europei.