McDonald’s non servirà più hamburger vegani negli Stati Uniti

Gli esperimenti in alcune località come San Francisco non hanno avuto successo, perciò l'azienda tornerà a puntare sulle proteine animali

(Katrīne Skrebele, Pexels)
(Katrīne Skrebele, Pexels)
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Mercoledì il presidente della divisione statunitense di McDonald’s, Joe Erlinger, ha detto che la catena di fast food più conosciuta e diffusa al mondo toglierà dai suoi menù americani il McPlant, l’hamburger a base vegetale che aveva cominciato a proporre in un numero limitato di punti vendita due anni fa. Secondo Erlinger il tentativo di offrire un’opzione vegana – ovvero priva di alcun prodotto derivato dagli animali, e quindi sia carne che latticini o uova – «non ha avuto successo» nemmeno nelle località dove l’azienda se lo aspettava, come San Francisco.

I consumatori statunitensi, ha detto Erlinger, «per il momento non cercano McPlant o altre proteine vegetali quando vanno da McDonald’s», e quindi l’azienda tornerà a concentrarsi sui prodotti che sono più richiesti: quelli a base di pollo, soprattutto. Secondo il Good Food Institute, un’organizzazione non profit americana che studia e promuove la diffusione di alternative alle proteine animali, il numero di persone che cercavano alternative alla carne negli Stati Uniti era cresciuto molto tra il 2019 e il 2021, ma è in diminuzione da allora.

Che i McPlant non andassero molto forte tra i consumatori americani si sapeva da tempo: già nel 2022, un anno dopo i primi test per la sua introduzione, McDonald’s aveva annunciato che il periodo di sperimentazione non sarebbe durato ancora a lungo. I McPlant erano stati sviluppati in collaborazione con l’azienda specializzata nella produzione di sostituti per la carne a base vegetale Beyond Meat: dopo la fine dei test Beyond Meat era entrata in crisi e aveva licenziato il 19 per cento dei propri dipendenti.

La sperimentazione prevedeva che McDonald’s offrisse i McPlant in un numero ristretto di ristoranti – 600 sugli oltre 13mila che esistono nel paese – e cercasse di proporli come un prodotto a edizione limitata, disponibile solo «per un periodo limitato e fino a esaurimento scorte», contando così di aumentarne la domanda. Già nel 2022, però, alcuni report avevano mostrato che nei fast food dell’area di San Francisco e Dallas se ne vendevano circa 20 al giorno rispetto ai 40-60 previsti, e nelle zone più rurali del Texas il numero scendeva molto, tra i tre e i cinque panini al giorno. McDonald’s, però, non aveva finora spiegato se ci fosse un progetto sul futuro dei McPlant nel paese o se lo considerasse un esperimento concluso.

Erlinger ha detto che al momento il menù della catena negli Stati Uniti non offre quindi alimenti a base vegetale, ma che l’azienda sarebbe disposta ad aggiungere alcune insalate «se i consumatori le vogliono davvero». «La nostra esperienza però ha dimostrato che non è il genere di cosa che i consumatori cercano da McDonald’s», ha aggiunto.

In vari paesi europei, comunque, la situazione è diversa. Il primo paese al mondo dove McDonald’s ha cominciato a offrire hamburger vegetariani è stato l’India, ma anche in Germania e Svizzera i menù della catena di fast food offrono burger vegetariani a base di carote, piselli, peperoni, cipolle, fagioli, patate e riso almeno dal 2015. I McPlant si possono tuttora trovare nei menù in Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi e Portogallo. In Italia c’era stato un tentativo di introdurre i McPlant nel 2021, come negli Stati Uniti, ma soltanto per un periodo limitato: oggi le uniche opzioni vegane presenti nel menù fisso sono l’insalata mista e le patatine fritte.

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