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  • Mercoledì 26 giugno 2024

In Spagna ci hanno messo più di 5 anni a rinnovare il più importante organo giudiziario del paese

Il mandato dei membri del Consiglio generale del potere giudiziario era scaduto nel 2018: ora ne saranno nominati altri, grazie a un accordo fra governo e opposizione

I negoziatori dell'accordo dopo la firma, il 25 giugno 2024: l'europarlamentare Esteban González Pons (del Partito Popolare, a sinistra nella foto) e il ministro della Giustizia Félix Bolaños (a destra, del Partito Socialista). Al centro, la vicepresidente della commissione europea per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová (EPA/Omar Havana)
I negoziatori dell'accordo dopo la firma, il 25 giugno 2024: l'europarlamentare Esteban González Pons (del Partito Popolare, a sinistra nella foto) e il ministro della Giustizia Félix Bolaños (a destra, del Partito Socialista). Al centro, la vicepresidente della commissione europea per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová (EPA/Omar Havana)
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In Spagna il Partito Socialista del primo ministro Pedro Sánchez e il Partito Popolare, principale partito di opposizione, conservatore, si sono accordati per rinnovare i venti membri dell’organo di autogoverno della magistratura, il Consiglio Generale del Potere Giudiziario (CGPJ nell’acronimo spagnolo). Gli attuali membri, eletti nel 2013, svolgevano i loro ruoli ad interim dal 2018, quando era scaduto il loro mandato: finora era stato impossibile trovare un accordo per nominarne di nuovi.

Il CGPJ ha responsabilità simili al Consiglio superiore della magistratura (CSM) italiano, su cui è stato in parte modellato: fra le altre cose nomina i giudici del Tribunale costituzionale spagnolo. I membri del Consiglio sono eletti dal parlamento, in parte dalla Camera e in parte dal Senato: in entrambi i casi serve una maggioranza di tre quinti dei seggi.

Attualmente la maggioranza dei membri del Consiglio è conservatrice, dato che nel 2013, quando furono rinnovati per l’ultima volta i suoi membri, il Partito Popolare (PP, di centrodestra) aveva la maggioranza in parlamento. Dal 2018 il PP non è più al governo, ma il governo successivo guidato dai Socialisti non ha mai avuto la maggioranza parlamentare necessaria per fare nuove nomine: tutti e quattro i tentativi di accordo tra i due partiti per rinnovare il Consiglio erano falliti, e i partiti si erano accusati a vicenda di voler controllare i giudici e minacciare l’indipendenza della magistratura. Intanto il CGPJ aveva mantenuto la sua maggioranza conservatrice.

L’accordo fatto martedì sera a Bruxelles prevede che dieci dei nuovi membri siano nominati dai Socialisti, e gli altri dieci dai Popolari: in caso di parità sarà dirimente il voto del presidente del CGPJ, che sarà nominato solo nella prima sessione plenaria del nuovo Consiglio. I nuovi membri entreranno in carica a luglio.

L’incontro finale fra i negoziatori nominati dai due partiti, il ministro della Giustizia Félix Bolaños (dei Socialisti) e l’europarlamentare Popolare Esteban González Pons, è avvenuto a Bruxelles perché l’accordo è stato mediato dalla vicepresidente della Commissione e commissaria europea per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová. Socialisti e Popolari avevano chiesto l’intervento della Commissione Europea a dicembre.

L’ultimo importante accordo fra i due partiti risale al 2017, quando il Partito Socialista votò con i Popolari, allora al governo, per deporre il governo regionale della Catalogna, dopo il referendum illegale per l’indipendenza. L’accordo sul CGPJ potrebbe sbloccare altre nomine e decisioni che richiedono un’approvazione di entrambi i partiti e che finora sono state rimandate a causa delle divisioni: tra queste, la nomina del governatore e del vicegovernatore della banca centrale spagnola.

Tag: spagna