Nel dibattito televisivo fra Joe Biden e Donald Trump decide tutto la CNN
È molto atteso e si terrà giovedì sera, con regole e modalità decise dalla rete, da anni alle prese con una crisi di ascolti
Nella notte italiana fra giovedì e venerdì si terrà ad Atlanta il primo di due dibattiti televisivi fra i principali candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Joe Biden e Donald Trump. Benché il dibattito sia stato organizzato con anticipo inusuale, quando i due non sono ancora ufficialmente i candidati dei Democratici e dei Repubblicani, sarà con ogni probabilità l’evento televisivo più visto di questa campagna elettorale, nonché uno dei momenti più importanti. Il dibattito romperà alcune consuetudini, non solo perché si terrà a fine giugno (di solito erano programmati da settembre in poi), ma anche perché per la prima volta in quasi trent’anni non sarà organizzato dalla Commissione per i dibattiti presidenziali, non profit, indipendente e attiva dal 1987, ma da una rete televisiva, la CNN.
La rete ha deciso tutto, d’accordo con i candidati: regole, tempi, modalità del confronto, presenza di spot pubblicitari. Per la CNN, che attraversa una profonda crisi di ascolti, è una grande possibilità di marketing.
Il dibattito si terrà in uno studio televisivo, senza pubblico: durerà novanta minuti, con inizio alle 21 locali (le 3 del mattino in Italia). I due candidati staranno in piedi, Biden a destra dello schermo, Trump a sinistra: non potranno interagire con nessuno del proprio staff, nemmeno durante le due pause pubblicitarie da 3 minuti e mezzo l’una. Avranno un blocco di carta, una penna e una bottiglietta d’acqua, ma non potranno portarsi appunti. Non ci saranno dichiarazioni di apertura, ma i due candidati avranno due minuti ciascuno per rispondere a ogni domanda, più un minuto per un’eventuale replica, e un altro per una controreplica. Una luce rossa lampeggerà quando si entrerà negli ultimi cinque secondi di tempo, e diventerà fissa se si supererà il limite dei due minuti. Trump parlerà per l’ultimo: l’ordine è stato deciso con un sorteggio.
Soprattutto, i microfoni saranno accesi solo durante il turno di “parola”, mentre resteranno spenti quando parla l’altro candidato. Non saranno quindi permesse interruzioni: se ci saranno, non saranno udibili dal pubblico a casa. L’ultimo confronto televisivo del 2020 era stato molto caotico e criticato sotto questo punto di vista. Trump era stato molto aggressivo nei confronti di Biden ed era intervenuto spesso per interromperlo, fino a quando questi aveva sbottato: «Ma vuoi stare zitto?» («Will you shut up, man?»).
La CNN è riuscita a garantirsi la possibilità di organizzare il primo dibattito risultando la più veloce a contattare i comitati elettorali dei due candidati quando hanno reso pubblica la disponibilità a partecipare a un confronto, al tempo stesso rifiutando l’organizzazione della Commissione per i dibattiti presidenziali. Il britannico Mark Thompson, nominato lo scorso agosto amministratore delegato e presidente di CNN, per definire regole e contesto ha detto di essersi ispirato «a un format classico, molto semplice», simile a quello storico fra John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon nel 1960.
Il dibattito è un’occasione di riscatto dopo l’ultimo grande evento politico messo in onda dalla rete, l’intervista dibattito di maggio 2023 con Donald Trump: in quell’occasione, di fronte a un pubblico di sostenitori, l’ex presidente era stato libero di proporre tesi false e teorie del complotto, e di non rispondere direttamente a molte domande. Chris Licht, presidente di CNN che voleva riportare la rete a un’immagine di giornalismo distaccato e fattuale, era stato licenziato un mese dopo.
Sotto l’attuale gestione di Thompson CNN è tornata più apertamente schierata su posizioni progressiste, ma non ha migliorato i suoi risultati in termini di ascolti, che nella fascia della prima serata (la più importante) sono nel 2024 i più bassi dal 1991, proseguendo una discesa che dura da alcuni anni.
Thompson e gli altri dirigenti della rete hanno già fatto sapere che gli interventi dei due moderatori, Dana Bash e Jake Tapper, non si occuperanno di fact checking e non cercheranno di ribattere le dichiarazioni dei candidati, ma si limiteranno a dirigere e indirizzare la discussione: un’analisi sulla veridicità e correttezza delle dichiarazioni dei candidati sarà effettuata da esperti in un programma successivo.
CNN è particolarmente attiva anche nella promozione del dibattito: il segnale potrà essere trasmesso da chiunque voglia farlo, cioè da molti network di news negli Stati Uniti e in tutto il mondo, ma il logo di CNN resterà visibile sullo schermo e dovrà essere presente anche nel materiale promozionale. Per la prima volta sono previste due interruzioni pubblicitarie: i critici sostengono che potrebbero alterare la natura del dibattito, ma l’occasione era considerata troppo appetibile da una televisione commerciale per rinunciarvi.
Un secondo e ultimo dibattito televisivo è previsto per metà settembre sulla rete ABC: a livello politico esistono dubbi sul fatto che questi confronti possano spostare quantità consistenti di voti (Biden e Trump sono candidati molto noti, su cui gli spettatori americani hanno poco da scoprire), ma a livello televisivo restano eventi particolarmente importanti.
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