L’ambiguità di “Sweet Home Alabama”
Una delle canzoni più famose della storia del rock americano uscì cinquant'anni fa, e da subito piacque per il ritornello formidabile e divise per i suoi presunti riferimenti politici
Ed King e Ronnie Van Zant, rispettivamente chitarrista e cantante della band statunitense di southern rock dei Lynyrd Skynyrd, passarono gli ultimi mesi del 1973 rinchiusi in un piccolo studio di registrazione a Green Cove Springs, in Florida. Era stato ricavato in una piccola baracca in legno, che i membri della band avevano ribattezzato “Hell House” mentre lavoravano alle canzoni di Second Helping, il secondo e più celebre disco del gruppo. Dentro c’era “Sweet Home Alabama”, pubblicata come singolo il 23 giugno di cinquant’anni fa e diventata un tormentone già poche settimane dopo l’uscita.
I Lynyrd Skynyrd suonavano già da una decina d’anni, ma avevano pubblicato il loro disco d’esordio soltanto nel 1973, facendosi notare per una proposta musicale influenzata da generi tipici del sud degli Stati Uniti e in controtendenza rispetto al rock della West Coast o al progressive, che andavano per la maggiore in quegli anni.
All’inizio si chiamavano My Backyard, poi Conquer the Worm, The Noble Five e The One Percent, ma nel 1969 scelsero Lynyrd Skynyrd, storpiando il nome di Leonard Skinner, un insegnante di educazione fisica della Robert E. Lee High School, la scuola superiore di Jacksonville che i membri della band avevano frequentato, noto per la sua proverbiale severità e per la tendenza a vietare le capigliature troppo lunghe. Nel nome del primo disco, (Pronounced ‘Lĕh-‘nérd ‘Skin-‘nérd), diedero istruzioni su come pronunciarlo.
“Sweet Home Alabama” fu scritta in pochi minuti da due autori che con l’Alabama avevano poco a che fare (King e Zant erano nati e cresciuti in Florida), e raggiunse l’ottavo posto nella Billboard Hot 100, la classifica della rivista Billboard delle 100 canzoni più popolari negli Stati Uniti. Oggi è considerata la canzone più rappresentativa del rock che viene generalmente associato agli Stati Uniti del sud, ma in generale è una di quelle canzoni che sanno più o meno tutti, magari senza conoscerne gli autori e la storia.
Una parte del successo è dovuta sicuramente alle intuizioni di King e Zant, che azzeccarono tutto ciò che c’era da azzeccare e crearono quello che i critici musicali definiscono instant classic (un classico immediato). “Sweet Home Alabama” aveva tutto: un ritmo incalzante, un ritornello facile da ricordare e cantare a squarciagola e uno dei riff di chitarra più famosi, citati e riconoscibili degli anni Settanta, per esempio. Tuttavia, dopo l’uscita la canzone fece discutere anche per il suo significato politico: molti critici del tempo la etichettarono come un brano in favore del partito Repubblicano e delle politiche di segregazione razziale, principalmente per via del suo testo.
King ha raccontato in più occasioni un aneddoto relativo alla nascita della canzone: durante uno dei pomeriggi trascorsi a “Hell House”, fece ascoltare agli altri membri del gruppo un riff e una sequenza di accordi che sosteneva di avere ascoltato in un sogno. Van Zant cominciò a canticchiarci sopra, e insieme decisero di costruire un testo polemico nei confronti di Neil Young, un popolarissimo cantautore liberal canadese vicino al movimento per i diritti civili, che in due brani scritti tra il 1970 e il 1972 (“Southern Man” e “Alabama”) aveva parlato dell’Alabama e degli uomini del sud, criticando entrambi per le loro scelte segregazioniste. Nella seconda strofa della canzone, Van Zant citò esplicitamente Young come obiettivo polemico:
Ho sentito il signor Young cantare di lei [l’Alabama]
Ho sentito il vecchio Neil mortificarla,
Spero che il vecchio Neil Young si ricordi
che un uomo del sud non ha bisogno di averlo nei paraggi
“Sweet Home Alabama” fu apprezzata fin da subito da alcuni esponenti della destra conservatrice, perché oltre al riferimento a Young e alla scelta di dedicare il titolo della canzone all’Alabama, uno degli stati simbolo della segregazione razziale, il testo conteneva altri elementi che facevano supporre una simpatia del gruppo per l’ala più radicale del partito Repubblicano.
In una strofa, per esempio, i Lynyrd Skynyrd facevano supporre di apprezzare l’allora governatore dell’Alabama, l’ultraconservatore George Wallace («A Birmingham adorano il governatore»), e in un’altra suggerivano un certo disinteresse per lo scandalo Watergate che aveva appena colpito il presidente repubblicano Richard Nixon.
La politicizzazione di “Sweet Home Alabama” fu alimentata anche da alcune scelte stilistiche dei Lynyrd Skynyrd, che nelle scenografie dei concerti sfoggiavano spesso grandi bandiere degli stati Confederati, associate alla nostalgia per la segregazione razziale abolita nel decennio precedente, e in generale a una visione dell’America rurale e bianca. Queste interpretazioni fecero conquistare al gruppo una grossa base di fan tra i cosiddetti redneck (“collo rosso”, l’appellativo dispregiativo con cui vengono indicati gli abitanti del sud degli Stati Uniti), e nelle sue interpretazioni più radicali la canzone cominciò a essere considerata una sorta di inno al suprematismo bianco.
Dopo l’uscita della canzone, i Lynyrd Skynyrd provarono a dissociarsi dalla loro fama di gruppo conservatore, sostenendo che alcune parti della canzone non fossero state comprese. Per esempio, Van Zant spiegò che la seconda strofa non era da considerare un attacco alle idee politiche di Young, ma alla visione stereotipata delle persone del sud degli Stati Uniti che, a suo dire, in alcune sue canzoni venivano etichettate indistintamente come razziste e retrograde. Van Zant negò anche di provare antipatie nei confronti di Young: fu spesso fotografato mentre indossava magliette di Young, e quest’ultimo scrisse una canzone (poi mai registrata) per il gruppo.
Sull’eventuale significato politico della canzone il gruppo rimase sempre piuttosto ambiguo. Un giorno i musicisti dichiaravano di non approvare le scelte del governatore Wallace, ma poco dopo dicevano di rispettarlo e che era un uomo di solidi principi. Tuttavia, mantenere un atteggiamento così criptico era probabilmente fondamentale per il gruppo: essere apertamente segregazionisti li avrebbe trasformati in un qualcosa di inaccettabile per il circuito musicale dell’epoca, che era prevalentemente progressista.
Nonostante il dibattito sul significato politico, “Sweet Home Alabama” fu un successo enorme, e negli anni è stata utilizzata come parte delle colonne sonore di diverse produzioni cinematografiche, come Forrest Gump (1994), 8 Mile (2002) e Cattivissimo me (2010), solo per citarne alcuni.
“Sweet Home Alabama” non fu comunque l’unica hit dei Lynyrd Skynyrd. Nel loro primo disco era infatti contenuta “Free Bird”, che uscì come singolo alcuni anni dopo e diventò l’altra grande canzone della band, suonata alla fine di ogni concerto. Il lungo assolo è ancora oggi uno dei più famosi del rock classico, e negli ultimi anni la fama della canzone si è rinnovata anche online, dove è diventata la colonna sonora di un genere di meme in cui qualcuno solitamente compie qualcosa di spericolato e spesso molto stupido.
Il 20 ottobre 1977, tre anni dopo aver inciso il loro maggior successo, i Lynyrd Skynyrd precipitarono con l’aereo che avevano affittato per spostarsi a Baton Rouge, in Louisiana, dove avrebbero dovuto suonare uno dei concerti del loro tour. Nell’incidente morirono Van Zant, il chitarrista Steve Gaines, la corista Cassie Gaines, il manager e due piloti. Anche se altri sei membri del gruppo sopravvissero, i Lynyrd Skynyrd si sciolsero fino al 1987, quando il fratello minore del cantante, Johnny Van Zant, riunì alcuni vecchi membri sotto lo stesso nome.
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