Lunedì la portacontainer Dali, la nave che il 26 marzo aveva causato il crollo del ponte Francis Scott Key di Baltimora, negli Stati Uniti, è stata fatta uscire dal porto della città. Per due mesi la Dali era rimasta bloccata in mezzo al canale del porto, sotto i rottami del ponte, poi era stata riportata in porto per compiere alcune prime riparazioni allo scafo: lunedì è partita per Norfolk, in Virginia, dove verranno rimossi dei container rimasti sulla nave e verranno completate le riparazioni. Nel viaggio verso Norfolk (che si trova nel sud della baia di Chesapeake, mentre Baltimora è nel nord), la Dali è trainata da quattro rimorchiatori e accompagnata da altre due imbarcazioni. È previsto che serviranno dalle 16 alle 20 ore per far arrivare la nave a Norfolk.
La Dali aveva fatto crollare il ponte Francis Scott Key scontrandosi con uno dei suoi piloni, probabilmente per un’avaria. Poco prima di andare a sbattere contro il pilone, l’equipaggio della nave aveva inviato un avviso di emergenza dicendo di averne perso il controllo, permettendo alle autorità di deviare il traffico su altre strade e di sgomberare quasi del tutto il ponte. Erano comunque morti sei operai che erano rimasti intrappolati in un furgone.
Sull’incidente sono in corso due indagini: una del National Transportation Safety Board e una dell’FBI. Il National Transportation Safety Board ha rilevato che la nave aveva avuto due interruzioni di corrente nelle ore precedenti la partenza dal porto di Baltimora e uno negli istanti precedenti al crollo del ponte. Non è ancora chiara però la ragione di questi guasti elettrici.
All’equipaggio della nave, che batte bandiera di Singapore, è stato permesso di tornare a casa, dopo che negli ultimi mesi era stato impedito loro di lasciare gli Stati Uniti. Il canale del porto di Baltimora è stato riaperto completamente solo a metà giugno.
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