L’economia dell’Argentina è entrata in “recessione tecnica” nei primi tre mesi dell’anno

Il presidente dell'Argentina, Javier Milei (AP Photo/Bernat Armague)
Il presidente dell'Argentina, Javier Milei (AP Photo/Bernat Armague)

Nel primo trimestre dell’anno, quello da gennaio a marzo, il prodotto interno lordo (PIL) dell’Argentina si è ridotto del 2,6 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2023, secondo i dati ufficiali forniti dal governo argentino. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno il PIL argentino si era ridotto del 2,5 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. È quindi il secondo trimestre di fila in cui l’economia argentina si contrae e – secondo una convenzione diffusa – gli economisti definiscono questa circostanza una “recessione tecnica”, ossia una situazione certificata di difficoltà economica di un paese (è però solo una convenzione, che non offre sempre indicazioni sufficienti sulla gravità del rallentamento economico e sulla sua possibile durata).

Il presidente ultraliberista Javier Milei, al governo da poco più di sei mesi, ha attuato una serie di tagli alla spesa pubblica per provare a risanare i conti dello stato e limitare l’inflazione, ma per ora la situazione non è migliorata per quanto riguarda i consumi e le attività produttive. Le riforme annunciate da Milei hanno l’obiettivo di ridurre le tutele nel mercato del lavoro, attuare nuove liberalizzazioni nel settore energetico e incentivare gli investimenti stranieri.