In Germania sono aumentati gli episodi di islamofobia
Nel 2023 sono stati 1.926: più del doppio rispetto all'anno precedente, e sono aumentati dopo l'attacco di Hamas a Israele
Secondo un rapporto di CLAIM – una rete di organizzazioni non governative che è finanziata dal ministero tedesco per la Famiglia, gli Anziani, le Donne e i Giovani – nel 2023 in Germania ci sono stati 1.926 episodi di islamofobia, come attacchi verbali o fisici di vario genere e forme di discriminazione contro le persone musulmane in quanto tali. Rispetto all’anno precedente sono più che raddoppiati (nel 2022 erano stati 898) e sono aumentati in modo significativo dopo l’attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre dello scorso anno e l’inizio dell’intervento militare di Israele nella Striscia di Gaza.
Il rapporto riguarda i casi segnalati e poi verificati, che si tratti di reati o meno, che interessano persone prese di mira in quanto musulmane, o perché ritenute musulmane per via del loro aspetto esteriore, della loro lingua, del loro nome o del loro paese di origine. Se si prendono in considerazione solo le forme di reato, nel 2023 i crimini islamofobici in Germania sono stati 1.464 secondo i dati ufficiali dell’Ufficio federale della polizia criminale tedesca. Rispetto al 2022 sono aumentati del 140 per cento, anche se secondo CLAIM potrebbero essere di più perché non tutti sono stati denunciati.
Rima Hanano, direttrice di CLAIM, ha commentato i dati dicendo che le autorità tedesche non stanno prestando sufficiente attenzione a questo fenomeno, negandolo in alcuni casi, e che intanto il «razzismo rivolto verso le persone musulmane» sta aumentando ed è percepito sempre di più come «socialmente accettabile» in Germania. La ministra della Famiglia Lisa Paus ha detto che l’aumento dei casi di islamofobia e di antisemitismo è «terribile» e che il governo sta cercando di prevenirli attraverso dei progetti che riguardano la società civile.
Il fatto che gli attacchi islamofobici siano aumentati dopo il 7 ottobre dello scorso anno potrebbe essere legato al complesso rapporto della Germania con le questioni che riguardano la Palestina e Israele.
A causa della responsabilità storica della Shoah, il genocidio degli ebrei europei compiuto dal regime nazista nella Seconda guerra mondiale, in Germania c’è un sentito e trasversale senso di responsabilità nei confronti di Israele e si fa molta attenzione alle manifestazioni di antisemitismo. A queste però sono spesso ricondotte anche le critiche alle politiche israeliane, che negli ultimi mesi sono state portate avanti in tantissime manifestazioni a cui hanno preso parte molte persone della comunità musulmana tedesca.
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Anche i casi di antisemitismo sono aumentati dopo il 7 ottobre, in Germania come in altri paesi europei, ma rispetto ai casi di islamofobia hanno ricevuto maggiore attenzione.
Tra gli episodi di islamofobia considerati da CLAIM rientrano il tentato rogo di una moschea di Bochum, nell’ovest della Germania, i colpi di arma da fuoco sparati da un estremista di destra alla porta dei suoi vicini musulmani in Sassonia e il caso di una donna spinta sui binari del treno a Berlino dopo che le era stato chiesto se facesse parte di Hamas. Nel 66 per cento dei casi (1.277 in termini assoluti) si è trattato di attacchi verbali, come insulti (353) e minacce (120). Ci sono stati però anche attacchi fisici, tra cui 4 tentati omicidi, 93 episodi di danneggiamento a immobili e oggetti e 5 roghi. Novanta episodi sono attacchi a siti religiosi islamici, come moschee e cimiteri. La maggior parte degli episodi è stata rivolta alle donne.
Si stima che il 6,6 per cento della popolazione tedesca sia musulmano.
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