Cina e Unione Europea inizieranno delle negoziazioni sui dazi sulle auto elettriche cinesi

Un'auto elettrica dell'azienda cinese BYD esposta in una fiera automobilistica in Germania, nel settembre del 2023 (AP Photo/Matthias Schrader, File)
Un'auto elettrica dell'azienda cinese BYD esposta in una fiera automobilistica in Germania, nel settembre del 2023 (AP Photo/Matthias Schrader, File)

Il commissario europeo per il Commercio, Valdis Dombrovskis, e il ministro del Commercio cinese Wang Wentao si sono accordati per tenere degli incontri in cui negoziare gli aumenti dei dazi annunciati da Unione Europea e Cina. A giugno la Commissione Europea aveva annunciato l’intenzione di introdurre nuovi dazi sull’importazione di auto elettriche dalla Cina, che potranno arrivare complessivamente fino al 48,1 per cento del valore del bene. La Cina aveva risposto con un’indagine su presunte pratiche commerciali scorrette nelle importazioni di carne di maiale dall’Unione Europea.

La Cina ha detto di voler evitare un aumento dei dazi sui suoi prodotti, e di essere aperta a negoziare con l’Unione Europea. Secondo un’indagine della Commissione Europea, i cui risultati definitivi arriveranno a novembre, il governo cinese fornirebbe finanziamenti illeciti all’industria delle auto elettriche, garantendo alle aziende cinesi un vantaggio scorretto nei confronti di quelle europee.

La Cina è il paese più coinvolto nello sviluppo dei veicoli elettrici: è al centro della crescita e dell’innovazione del settore e risulta in netto vantaggio nella produzione di massa di questo tipo di veicoli. Questa posizione dominante si registra sia nell’alto numero di stabilimenti, aziende e startup presenti sul suo territorio, sia nell’ampia attività di formazione di ingegneri e tecnici per il settore, sia nell’estrazione delle cosiddette terre rare, necessarie alla produzione dei motori elettrici, e sia nella produzione delle batterie, da cui dipende praticamente tutto il settore a livello globale.

All’interno dell’Unione Europea ci sono posizioni diverse riguardo ai dazi: paesi come Spagna e Francia hanno aziende molto esposte alla concorrenza, e quindi avrebbero preferito misure ancora più dure per ostacolare le aziende cinesi nel mercato europeo. Al contrario la Germania, la cui industria automobilistica ha profonde connessioni con quella cinese, avrebbe molto da perdere da un’eventuale ritorsione del governo della Cina, che potrebbe decidere di rispondere ai dazi con altre misure. Sabato il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck, ha incontrato Wentao durante una visita in Cina.