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  • Domenica 23 giugno 2024

L’esercito israeliano ha legato un palestinese ferito al cofano di un veicolo militare durante un raid 

A Jenin, durante quello che ha definito un «incidente» in un’operazione antiterrorismo, in violazione del diritto internazionale 

Alcuni soldati e una soldata dell'esercito israeliano dopo un raid in Cisgiordania, lo scorso 10 giugno (AP Photo/Majdi Mohammed)
Alcuni soldati e una soldata dell'esercito israeliano dopo un raid in Cisgiordania, lo scorso 10 giugno (AP Photo/Majdi Mohammed)
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Sabato, durante un raid a Jenin, in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha legato un uomo palestinese ferito al cofano di un veicolo militare, in violazione delle regole di condotta dell’esercito. L’episodio è stato interpretato da molti come l’utilizzo di “scudi umani”: una pratica vietata dal diritto internazionale, che Israele è stato anche in passato accusato di usare con la popolazione palestinese, che indica il posizionamento di un civile di fronte a un obiettivo militare per scoraggiare attacchi esterni.

L’uomo, sanguinante, è stato legato in posizione supina al cofano, mentre il veicolo militare attraversava un quartiere della città, passando inoltre davanti ad alcune ambulanze della Mezzaluna Rossa palestinese, dove l’uomo avrebbe potuto essere medicato (la Mezzaluna Rossa palestinese è l’equivalente della Croce Rossa locale). L’episodio è stato ripreso in un video circolato molto sui social media, visibile qui sotto (attenzione: sono immagini forti).

Dopo qualche ora l’esercito israeliano ha confermato l’episodio in un comunicato in cui ha detto che i soldati hanno agito «in violazione degli ordini e delle procedure operative standard», che la loro condotta «non è conforme ai valori dell’esercito», e che quindi sarebbe stata indagata e «trattata di conseguenza».

Nello stesso comunicato, l’esercito ha definito l’accaduto «un incidente» e detto che l’uomo legato al cofano era stato appena arrestato dopo una sparatoria tra alcuni presunti «terroristi» e l’esercito israeliano, impegnato nell’area proprio in operazioni di antiterrorismo.

Secondo alcuni testimoni locali, l’uomo che è stato legato al cofano è un residente di Jenin e si chiama Mujahed Azmi: la Mezzaluna Rossa palestinese ha detto che l’esercito lo ha trattenuto per un po’, dopo averlo legato ferito e sanguinante al cofano, e che ha autorizzato il proprio personale a portarlo in ospedale solo in un momento successivo. Al momento non ci sono notizie sulle sue condizioni di salute.

Tra gli altri, ha accusato Israele di ricorrere alla pratica degli scudi umani Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.

L’episodio è stato condannato da analisti, esperti e organizzazioni per i diritti umani. Da quando è iniziata la guerra nella Striscia di Gaza, lo scorso 7 ottobre a seguito del massacro di civili israeliani da parte di Hamas nei dintorni della Striscia, la violenza dell’esercito israeliano contro i civili palestinesi che vivono in Cisgiordania si è intensificata ulteriormente.

I raid militari sono diventati più frequenti e violenti, ed è aumentata anche la violenza da parte dei coloni, israeliani cioè che vivono illegalmente in territori della Cisgiordania che secondo gran parte della comunità internazionale appartengono ai palestinesi.