Gli Stati Uniti vogliono accelerare la fornitura di armi all’Ucraina
Ritarderanno le spedizioni dei sistemi di difesa aerea Patriot ad alcuni alleati per dare la priorità all'Ucraina, e hanno acconsentito a ulteriori attacchi in territorio russo in caso di minaccia di invasione
Giovedì il governo degli Stati Uniti ha fatto sapere che ritarderà le spedizioni di alcuni aiuti militari a diversi paesi alleati e che darà invece priorità alla consegna all’Ucraina di sistemi Patriot, che sono tra i più sofisticati sistemi di difesa aerea a disposizione dell’Occidente. I Patriot serviranno all’Ucraina per difendersi dai continui bombardamenti della Russia: i sistemi di difesa aerea sono già utilizzati dall’esercito ucraino, ma in numero insufficiente, e riescono a proteggere soltanto le grandi città, come la capitale Kiev.
Nei mesi scorsi gli Stati Uniti erano stati il primo paese occidentale a inviare sistemi Patriot all’Ucraina, seguiti poi da Germania e Paesi Bassi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da tempo chiede però che i paesi occidentali aumentino l’invio di armi all’Ucraina, per contrastare la pressione dell’esercito russo, che da circa un mese ha avviato una nuova offensiva via terra nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina. L’offensiva di Kharkiv è poi stata bloccata, sostengono le autorità ucraine, ma la situazione rimane comunque molto precaria.
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Già durante il G7 della scorsa settimana in Puglia il presidente statunitense Joe Biden aveva fatto intendere che il suo governo avrebbe a breve preso una decisione in questo senso: «Abbiamo fatto sapere ai paesi che si aspettano da noi sistemi di difesa aerea che dovranno aspettare», aveva detto. Ora la decisione è stata confermata dal portavoce per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby. «Il messaggio più ampio che vogliamo dare alla Russia è chiaro: se pensa di essere in grado di sovrastare l’Ucraina, e se pensa di essere in grado di sovrastare quelli di noi che sostengono l’Ucraina, si sbaglia completamente», ha detto Kirby.
Il governo statunitense non ha specificato quanti nuovi sistemi di difesa Patriot darà all’Ucraina, né quali saranno i paesi alleati che riceveranno meno aiuti militari dagli Stati Uniti (tra gli altri ne ricevono, per esempio, Taiwan e Israele). Kirby ha detto solo che i paesi alleati sono stati informati dei ritardi e che sono stati «del tutto favorevoli» a questa decisione. «Se qualcuno dei nostri altri alleati fosse mai in una situazione simile a quella dell’Ucraina, faremmo di tutto per sostenere anche la loro sicurezza. Questa decisione dimostra il nostro impegno a sostenere i nostri partner quando la loro esistenza è in pericolo».
Si stima che al momento l’Ucraina abbia a disposizione tre batterie di sistemi di difesa Patriot, ognuna delle quali può lanciare decine di missili, ma Zelensky ne chiede con urgenza almeno altre sette per poter fronteggiare l’offensiva russa.
In questi giorni il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha anche annunciato un cambio nelle indicazioni date all’Ucraina per utilizzare le armi statunitensi per difendersi dalla Russia. In un’intervista alla PBS ha detto che l’Ucraina può usare armi statunitensi per attaccare territori russi in qualsiasi punto l’esercito russo stia attraversando il confine per cercare di invadere l’Ucraina.
È una grossa novità rispetto al passato: fino a maggio l’Ucraina poteva utilizzare armi statunitensi solo per attaccare territori ucraini occupati dall’esercito russo, ma non oltre i loro confini. A maggio, con l’inizio dell’offensiva russa nella regione di Kharkiv, gli Stati Uniti avevano autorizzato per la prima volta l’Ucraina a usare le armi fornite dagli Stati Uniti per colpire obiettivi militari all’interno del territorio russo, ma solo vicino alla regione ucraina di Kharkiv. Questo per evitare che, appostata subito dietro la linea di confine, l’artiglieria russa possa condurre attacchi indisturbati contro i territori ucraini: con l’autorizzazione americana a usare armi anche oltre il confine, l’artiglieria russa è costretta a retrocedere, cosa che rende gli attacchi sulle città ucraine più difficili.
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