La vicepresidente delle Filippine ha lasciato i suoi ruoli ministeriali a causa dei dissidi col presidente

Al centro, la vicepresidente Sara Duterte e il presidente Ferdinand Marcos Jr., durante la cerimonia di inaugurazione del loro mandato, nel 2022 (AP Photo/Aaron Favila)
Al centro, la vicepresidente Sara Duterte e il presidente Ferdinand Marcos Jr., durante la cerimonia di inaugurazione del loro mandato, nel 2022 (AP Photo/Aaron Favila)

La vicepresidente delle Filippine Sara Duterte si è dimessa dai suoi incarichi ministeriali, una decisione che non è considerata inaspettata dagli osservatori della politica filippina, a causa delle note e prolungate divergenze con il presidente Ferdinand Marcos Jr. Duterte rimarrà vicepresidente, ma si è dimessa da ministra dell’Istruzione e vicepresidente di un’ente che si occupa di contrastare le insurrezioni armate nel paese: senza incarichi di governo il suo ruolo sarà quindi perlopiù cerimoniale.

Sia la vicepresidente che il presidente sono figli di importanti politici filippini: Rodrigo Duterte, il padre di Sara Duterte, è stato presidente dal 2016 al 2022, mentre Marcos è figlio di Ferdinand Marcos, che governò il paese in modo autoritario dal 1965 al 1986. Marcos Jr. si era candidato assieme a Sara Duterte (nelle Filippine in realtà presidente e vicepresidente vengono scelti in elezioni indipendenti l’una dall’altra) ed era stato eletto nel 2022: negli anni successivi aveva revocato diverse misure prese da Rodrigo Duterte, fra le altre cose attenuando l’approccio molto violento di Duterte alla lotta al traffico di droghe illegali e adottando una posizione più dura nei confronti della Cina rispetto alle contese territoriali nel mar Cinese Meridionale.

La famiglia Duterte è molto influente nella politica filippina: prima Rodrigo, poi Sara, e attualmente suo fratello Sebastian hanno governato per anni la città di Davao, la più importante del sud del paese. Secondo alcuni osservatori le dimissioni di Sara Duterte, che è molto popolare, potrebbero avviare la sua campagna elettorale per le elezioni di metà mandato del 2025 (in cui saranno rinnovati metà dei senatori e molte cariche locali), ed eventualmente per le presidenziali del 2028. Marcos non potrà ricandidarsi per un nuovo mandato di sei anni come presidente, per via dei limiti imposti dalla costituzione filippina.