Per la prima volta in Perù alcuni ex soldati sono stati condannati per gli stupri commessi durante la guerra civile
Giovedì un tribunale di Lima, in Perù, ha condannato dieci ex soldati per crimini contro l’umanità per gli stupri da loro commessi durante la guerra civile peruviana, che si combatté soprattutto negli anni Ottanta. La sentenza è stata definita storica perché riconosce che le violenze sessuali furono usate come «metodo d’intimidazione» durante il conflitto e perché è il primo caso collettivo ad arrivare a una sentenza tra i molti avviati nel paese.
La guerra civile fu combattuta tra le forze governative e i ribelli maoisti di Sendero Luminoso, causando più di 69mila vittime tra il 1980 e il 2000. Secondo le statistiche del governo, ci furono più di 5.300 casi di stupro, perpetrati nell’83 per cento dei casi dall’esercito regolare. I dieci militari sono stati condannati a pene detentive dai 6 ai 12 anni e a pagare un risarcimento di 100mila soles (circa 24mila euro) a ciascuna delle loro nove vittime, donne Quechua che abitavano nelle comunità andine di Manta y Vilca. La sentenza ha riscontrato le violenze sessuali sistematiche dei soldati inviati nella giungla a combattere contro i ribelli tra il 1984 e il 1994.
Sei delle nove donne hanno assistito alla conclusione del processo: «Eravamo giovani ragazze. E loro mandarono le truppe nelle zone rurali, dove compirono abusi, torture, stupri, uccisioni. Ne sono una testimone», ha detto María, che venne violentata in più occasioni in quegli anni. «È il primo caso con queste caratteristiche ad arrivare a una sentenza nella storia sudamericana», ha commentato Cynthia Silva, direttrice di una ong che ha assistito tre delle nove donne, secondo cui però le pene non sono commisurate ai reati commessi.
Le violenze nell’area di Manta y Vilca erano state documentate già nel 2003 dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione peruviana. Solo in quella zona il rapporto della commissione identificò almeno 24 donne che erano state stuprate: gli abusi, ripetuti, avevano portato alla nascita di 32 bambini. Il parlamento peruviano ha da poco approvato in prima lettura (ne serve una seconda) una controversa proposta di legge che ridurrebbe la possibilità di investigare i crimini di guerra commessi prima del 2002.