In Kenya sono in corso ampie proteste contro le nuove tasse proposte dal governo del presidente William Ruto

Manifestanti mostrano cartelli di protesta durante la manifestazione a Nairobi
Un momento della protesta a Nairobi, 20 giugno 2024 (REUTERS/ Monicah Mwangi)

In Kenya, nell’Africa centro-orientale, sono in corso ampie proteste contro le nuove tasse proposte dal governo del presidente William Ruto, in carica dal 2022. Giovedì ci sono stati scontri tra la polizia e i manifestanti nella capitale Nairobi, ma ci sono state manifestazioni anche in altre città, tra cui Mombasa, Nakuru ed Eldoret, la città di origine di Ruto. Sono le proteste più partecipate da quelle organizzate sempre contro le tasse introdotte dal governo di Ruto lo scorso luglio quando, secondo i gruppi per i diritti civili, furono uccise almeno nove persone.

Le proteste riguardano una discussa proposta di legge che aumenterebbe le tasse su prodotti di uso quotidiano come pane, olio per cucinare e assorbenti, ma anche sulle automobili e sulle transazioni bancarie. Erano cominciate martedì e si sono ripetute anche tra mercoledì e giovedì, quando la proposta è stata approvata in seconda lettura dal parlamento, dove il partito di Ruto ha la maggioranza. Giovedì migliaia di persone hanno marciato verso il parlamento, per contestare le misure proposte dal governo: la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, alcuni dei quali sono stati soccorsi dalla Croce Rossa. Secondo le organizzazioni per i diritti civili tra martedì e mercoledì sono state arrestate almeno 200 persone, tra cui alcuni membri di Amnesty International.

Da quando è diventato presidente Ruto ha aumentato molto le tasse, con l’obiettivo di risanare la complicata situazione finanziaria del Kenya e ridurre il suo debito pubblico, che ammonta all’equivalente di circa 75 miliardi di euro, più del 70 per cento del suo PIL. A detta dei critici tuttavia queste misure ostacolerebbero la crescita economica del paese e metterebbero in gravi difficoltà milioni di persone. Le proteste di questi giorni hanno già costretto il governo a ritirare alcune tasse particolarmente contestate, come quella del 16 per cento sul prezzo del pane e una tassa annua sul possesso di automobili: adesso la proposta di legge verrà valutata da un’apposita commissione che potrà modificarla.