È finita l’occupazione di un pezzo dell’università di Torino

La foto mostra il corteo degli studenti mercoledì sera a Torino dopo che hanno lasciato Palazzo Nuovo in direzione del Politecnico di Torino
Il corteo per la Palestina mercoledì sera a Torino (Matteo Secci/LaPresse)

Dopo più di un mese dall’inizio dell’occupazione, gli studenti e i collettivi pro Palestina hanno lasciato alcune sedi dell’università di Torino dove avevano stabilito un presidio. Mercoledì sera sono partiti in corteo da Palazzo Nuovo (sede principalmente dei corsi delle discipline umanistiche) e dalla facoltà di Fisica e si sono diretti verso il Politecnico, che invece resterà in parte occupato. «Non molliamo ma vogliamo cambiare tattica», hanno spiegato gli studenti. Nei giorni scorsi il dipartimento di Psicologia aveva approvato una mozione per interrompere la collaborazione con le università israeliane in ambiti collegati al comparto militare: è la seconda di questo tipo dopo quella approvata a marzo dal senato accademico per la sospensione di un bando ministeriale sui 9 accordi in vigore.

Durante i circa 39 giorni di occupazione di Palazzo Nuovo, le lezioni prima e gli esami poi sono stati trasferiti in altre sedi universitarie. Per questo, secondo gli studenti, «il blocco non ricopriva più la sua funzione». All’interno dell’edificio resterà un’aula occupata come «polo organizzativo» e sulla facciata è rimasto uno striscione con scritto “To be continued”, in riferimento all’annuncio di riprendere la mobilitazione a settembre. «Verificheremo lo stato dei locali al più presto per un ripristino della piena attività didattica», ha fatto sapere con una nota il rettore Stefano Geuna.