Non è stato l’anno che Jennifer Lopez sperava
La celebre popstar aveva grandi piani per il 2024, ma i suoi progetti ambiziosi e monumentali sono stati molto ridimensionati
Fino a poco tempo fa, Jennifer Lopez sembrava aver raggiunto un punto della sua carriera assai soddisfacente per una 54enne, un’età in cui può essere piuttosto difficile mantenere successo e credibilità per una popstar. Nonostante il suo periodo d’oro siano stati gli anni a cavallo tra la fine dei Novanta e i Duemila, aveva saputo rimanere rilevante e apprezzata, tanto da esibirsi allo spettacolo nell’intervallo del Super Bowl del 2020 insieme a Shakira, alla cerimonia di insediamento del presidente statunitense Joe Biden l’anno successivo, e a ottenere anche una candidatura ai Golden Globe per la sua interpretazione nel film Hustlers. Nel 2022, poi, era tornata con il suo storico fidanzato Ben Affleck, ricostituendo tra enormi attenzioni mediatiche una delle coppie più celebri dello show business recente.
Ma il 2024 non sta andando bene per Lopez, che ha infilato una serie di fallimenti significativi, spingendo testate come il Wall Street Journal e l’Hollywood Reporter a chiedersi che fine abbia fatto «quello che avrebbe dovuto essere l’anno di JLo». I suoi ultimi progetti come cantante, attrice e imprenditrice, tutti molto ambiziosi e apparentemente attesi dal suo pubblico, sono stati accolti in maniera molto tiepida.
Il nuovo disco di Lopez, This Is Me… Now, è uscito a febbraio assieme a un film e a un documentario in cui lei stessa ha investito 20 milioni di dollari, ma nessuno di questi ha avuto un successo di pubblico notevole; la sua linea di cosmetici non vende granché e a fine maggio ha anche cancellato il suo tour in Nord America.
Lopez ha 54 anni, è di origini portoricane e ha avuto un buon successo internazionale già dal primo album, On the 6, del 1999; nel tempo ha venduto più di 80 milioni di dischi grazie a canzoni come “Jenny from the Block”, “Love Don’t Cost a Thing” e “Get Right” e a concerti molto movimentati, spesso da tutto esaurito. Alla carriera di cantante ha affiancato quella di produttrice e imprenditrice di moda e cosmetici, ma soprattutto quella di attrice: in circa trent’anni ha fatto la protagonista in diverse commedie di buon successo, come Un amore a 5 stelle (2002), Shall We Dance? (2004) e Quel mostro di suocera (2005), e la doppiatrice in film come L’era glaciale 4 (2012).
A febbraio Lopez aveva annunciato la pubblicazione di This Is Me… Now, il suo primo disco dopo dieci anni, assieme a un musical dallo stesso nome ispirato alla sua storia personale e a un documentario che ne racconta la gestazione, The Greatest Love Story Never Told. Al contempo aveva in programma un grande tour di Stati Uniti e Canada chiamato “This Is Me… Live” e aveva recitato nel film di fantascienza Atlas, che nella settimana della sua uscita a fine maggio è stato in cima alla classifica di quelli più visti su Netflix negli Stati Uniti.
Il grande progetto multimediale doveva essere una sorta di grande ritorno per Lopez, che aveva deciso di investirci in prima persona nonostante molti amici e collaboratori l’avessero avvisata del rischio che risultasse troppo personale, racconta Variety. Né il film né il documentario, poi comprati da Amazon per Prime Video, hanno però attirato troppe attenzioni. Neanche l’uscita del disco ha avuto un gran richiamo, tanto che ad aprile il tour era stato rinominato “This Is Me… Live: The Greatest Hits Tour”, e infine a fine maggio cancellato del tutto.
In un messaggio condiviso sul suo sito, Lopez si era detta «sconfortata e devastata» dalla decisione, che aveva definito «assolutamente necessaria». Anche se i dati ufficiali sulle vendite dei biglietti non sono stati comunicati, in base alle ricostruzioni dei media statunitensi erano andate male, per una cantante che solo pochi anni fa riempiva palazzetti grandi e prestigiosi come il Madison Square Garden di New York.
Un comunicato di Ticketmaster allegato alla newsletter con cui Lopez aveva annunciato la cancellazione del tour spiegava che la cantante si era presa del tempo «per stare con i suoi figli, la sua famiglia e gli amici stretti»: un fatto che ha contribuito ad alimentare i pettegolezzi in corso sui presunti problemi nella relazione tra lei e Affleck, che peraltro hanno messo in vendita la loro villa da 60 milioni di dollari a Beverly Hills.
Si direbbe che a Lopez non stia andando meglio con JLo Beauty, la linea di cosmetici che aveva lanciato nel 2021. I dati di YipitData, una società di ricerca del settore, dicono che tra il gennaio e l’ottobre del 2023 l’azienda avrebbe incassato 5 milioni di dollari dalle vendite nei negozi di Sephora, un calo di un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: secondo fonti sentite dal Wall Street Journal, il risultato è che la catena avrebbe chiesto a JLo Beauty di ritirare i propri prodotti dai suoi negozi entro la fine del 2024.
Altre persone del settore hanno detto sempre al Wall Street Journal che le vendite del marchio sono notevolmente inferiori rispetto ai brand di altre celebrità, come quello lanciato da Selena Gomez, e che dall’estate del 2023 JLo Beauty avrebbe licenziato buona parte del personale.
L’Hollywood Reporter sostiene che lo scoppio della bolla di Lopez non dipenda tanto dal fatto che la sua musica non interessi più, anche perché spesso nei concerti si punta sulle canzoni che i fan conoscono e vogliono sentire, anziché su quelle nuove. Secondo la rivista c’entrerebbe di più una più ampia avversione generale sui social network, che avrebbe creato una sorta di effetto domino.
Pur avendo 252 milioni di follower su Instagram, 17,5 milioni su TikTok e quasi altrettanti sul suo canale YouTube, Jennifer Lopez non ha fan motivatissimi come Beyoncé o Taylor Swift, e non è nemmeno una relativa novità, come Billie Eilish o Olivia Rodrigo. Già da qualche tempo molti hanno messo in dubbio l’immagine di cantante con i piedi per terra che aveva voluto comunicare fin dal primo disco, e di recente è stata criticata anche per motivi molto più futili, per esempio per aver risposto in maniera ritenuta troppo svogliata che all’ultimo Met Gala, la più dispendiosa e scenografica serata di beneficenza del mondo della moda e dello spettacolo, indossava «[un abito di] Schiaparelli».
Anche il fatto che abbia pubblicato un disco, un musical e un documentario tutti insieme l’ha esposta alle critiche sui social network, dove molti hanno descritto il progetto come narcisistico e cringe, cioè un po’ imbarazzante.
Nora Princiotti, autrice di un podcast e di un libro sulle donne nella musica pop, ritiene che Lopez «non abbia ben capito la questione dell’offerta e della domanda», un errore che a suo dire hanno commesso anche altri artisti che sono stati costretti a cancellare grossi tour, dai Black Keys a Justin Timberlake. Louis Mandelbaum, conduttore del podcast Pop Pantheon, ha detto che «Jennifer Lopez resta una super celebrità, ma è molto tempo che non produce una hit rilevante», con il risultato che adesso «c’è uno scarto tra la sua fama e il seguito che può avere come popstar nel 2024».
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